PB63, 2017 tra luci e ombre


Il 2017 sta per lasciarci e, pensando al basket battipagliese, mai come in questa fine d’anno è lecito desiderare che per le due squadre di vertice della Treofan PB63, maschile e femminile, il 2018 sia migliore del precedente. L’augurio è che il destino da “cenerentole” che le ha portate a essere entrambe ultime della classe prenda altre strade e che, con l’aiuto complice di un pizzico di fortuna, le due formazioni battipagliesi possano inanellare una serie di successi tali da portarle lontano dalla zona retrocessione. Lo sfortunato ruolo interpretato finora dalle due compagini è stato originato da motivazioni e percorsi molto differenti per le Ladies e per i Men. Le prime, infatti, vengono dal campionato concluso nella scorsa primavera in cui hanno evitato la retrocessione all’ultima giornata, dopo un’improvvisa e clamorosa rinuncia al coach Massimo Riga, punto fermo e ispiratore degli ottimi risultati negli anni precedenti (conquista dell’A1 e permanenza con accesso ai playoff), sostituito dal vice Dragonetto. Mossa che ha consentito comunque di centrare l’obiettivo salvezza. L’estate poi ha portato a una rivoluzione nel roster giocatrici e anche nella guida tecnica, affidata al napoletano Alfredo Lamberti, ma rimanendo comunque sempre fedeli alla filosofia della PB63, che è quella di puntare su atlete uscite dal vivaio delle giovanili, con l’innesto di esperienza e concretezza delle straniere. Un mix rivelatosi vincente nel tempo ma che non è sempre facile realizzare e richiede, in ogni caso, grandi capacità sia nelle scelte di mercato che nella costruzione sul campo della squadra, in un contesto reso sempre più competitivo dalla crescita oggettiva del movimento cestistico femminile italiano. Ecco allora che i problemi fisici che hanno condizionato sin qui il rendimento di Lea Miletic, una panchina non ancora prontissima a sostenere le rotazioni necessarie nell’arco dei 40 minuti, nonché la difficoltà di amalgamare una squadra in sostanza nuova, possono spiegare una serie di sconfitte e le difficoltà incontrate per migliorare una classifica deficitaria. Il 2018 per la squadra in rosa, se proseguirà tranquilla nel percorso di crescita sin qui seguito, non potrà che essere migliore, e in questo c’è da essere fiduciosi.
Discorso molto diverso, si diceva, per i Men che avevano chiuso il precedente campionato, ottimamente disputato, sfiorando di un soffio la promozione in B, meritando in tal modo il diritto al ripescaggio, puntualmente ottenuto. Anche in quest’occasione l’estate ha portato il cambio della guida tecnica: sostituzione di Orlando Menduto (che aveva comunque grandi meriti nella buona stagione disputata dai suoi) con Nino Sanfilippo, nonché l’acquisto in pratica di un nuovo starting five che consentisse di affrontare adeguatamente il campionato di serie B. Ovvio che la squadra novizia, anche in quest’evenienza da assemblare ex novo, avesse bisogno di tempo e fiducia per prendere confidenza con la nuova realtà, per cui questa prima parte di stagione che la vede sì all’ultimo posto, ma in coabitazione con altre due squadre, può dirsi in linea con le aspettative realistiche di un campionato da disputare per ottenere la salvezza, magari sul filo di lana. In quest’ottica, le dimissioni per motivi personali di Sanfilippo e il ritorno in panchina di Raffaele Porfidia che già ha fatto bene in passato alla guida della PB63 in C Silver, può essere un elemento decisivo per forgiare una squadra con la grinta e il carattere necessario in un campionato così equilibrato e competitivo.    

21 dicembre 2017 – © Riproduzione riservata
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