La pelle che prude

Nella stagione fredda non sono solo le sindromi influenzali a mettere a dura prova bambini e genitori. Nel 10-20 percento dei casi, d’inverno, a soffrire è anche la pelle. Parliamo di una patologia cutanea in costante aumento: la dermatite atopica. È una malattia infiammatoria della pelle le cui cause sono complesse e da ricercarsi sia nella costituzione dell’individuo, predisposto geneticamente, sia nell’ambiente che lo circonda. Spesso chi ne è affetto presenta nella sua famiglia altri casi di persone allergiche e nel bambino con dermatite si assiste, man mano che cresce, alla comparsa di altre manifestazioni allergiche come rinite, congiuntivite, asma (la cosiddetta marcia allergica. Anche l’ambiente sempre più inquinato sembra essere responsabile del continuo aumento della dermatite atopica. Le sedi caratteristicamente più colpite sono il volto e le pieghe cutanee: quelle auricolari, quelle del gomito e delle ginocchia. La cute si presenta arrossata con croste e secrezioni. Nelle restanti parti del corpo la pelle è molto secca. Il sintomo base è il prurito che è fastidioso: spesso non fa dormire il bambino che è costretto a grattarsi in continuazione peggiorando così le lesioni cutanee.
Quando ho iniziato il mio lavoro di pediatra, quasi tutti i piccoli con dermatite atopica importante seguivano diete alimentari molto rigide e ristrette, prive di latte vaccino, di uova e di pesce perché si riteneva che tali alimenti, in quanto allergizzanti, scatenassero e peggiorassero la dermatite. Molto spesso gli stessi bambini, sottoposti ai vari test allergologici, risultavano essere allergici effettivamente alle proteine di tali cibi. Escludendoli dalla dieta, però, solo pochi bambini miglioravano: la maggioranza, oltre ad andare incontro a carenze alimentari, non mostrava alcun miglioramento.
Questo perché l’infiammazione cutanea non è tanto dovuta agli alimenti ingeriti quanto alla carenza di alcuni componenti della cute stessa, in particolare la filaggrina. Tale predisposizione infiammatoria altera l’integrità cutanea e la sua funzione di naturale “barriera” difensiva contro l’ambiente esterno: la cute danneggiata, entrando in contatto con le proteine alimentari, le lascia facilmente penetrare all’interno dell’organismo che scatena così una reazione allergica contro di esse. Il decorso è cronico, con fasi di miglioramento e di peggioramento (cosa che accade nella stagione invernale). I genitori sono esasperati dal fatto che il loro bambino si gratta in continuazione e che la sua pelle presenti lesioni antiestetiche più o meno estese.
Purtroppo non esiste una terapia definitiva: bisogna imparare a convivere con questa patologia. È importante porre attenzione all’igiene della pelle e alla sua idratazione. Sono preferibili bagnetti quotidiani rapidi con acqua tiepida, utilizzando detergenti delicati (syndet o oleosi) e asciugando il corpo senza sfregamenti aggressivi ma semplicemente tamponando. Quando la pelle è ancora umida , per mantenere la pelle idratata, bisogna applicare creme emollienti contenenti ceramidi (altre sostanze la cui carenza è responsabile della secchezza cutanea) e pochi altri ingredienti, senza fragranze, profumi e conservanti, così da risultare poco allergizzanti.
È preferibile evitare il caldo eccessivo, il fumo di sigaretta ed il contatto con tessuti irritanti (fibre grossolane e lana). Durante i primi quattro mesi di vita, meglio allattare il bambino al seno e non svezzarlo né troppo presto né troppo tardi. Dalla dieta dei bambini risultati allergici ad un alimento, va escluso quel cibo dalla dieta solo nel momento in cui, quando viene ingerito, i sintomi realmente peggiorano. Evitare il contatto con gli acari della polvere, il pelo del cane e del gatto ed i pollini se è stata accertata un’allergia agli stessi.
L’esposizione al sole, con le dovute precauzioni e protezioni, è utile: in estate le condizioni dei bambini migliorano vistosamente. Infine non avere paura di utilizzare le creme al cortisone utilizzando schemi terapeutici che minimizzano i suoi effetti collaterali: è l’unica vera arma che abbiamo per tenere sotto controllo la maggioranza delle dermatiti atopiche.

24 febbraio 2018 – © Riproduzione riservata
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