Commercio in città: tradizione o innovazione?

[di Benedetta Gambale]


Siamo ormai investiti dallo tsunami della digitalizzazione, catapultati in un’era in cui i migliori amici dell’uomo sono diventati i dispositivi elettronici: pc, smartphone, tablet. Per la maggior parte di noi, i nuovi mezzi di comunicazione di massa sono delle vere e proprie protesi, dei prolungamenti dei nostri sensi. Da qualche settimana, proprio a via Roma, nella nostra città, sono apparse delle grandi “scatole” gialle. No, non sono contenitori per il riciclo degli indumenti, né grandi buche postali, ma il punto di ritiro dei prodotti acquistati online: anche a Battipaglia è arrivato Amazon Locker. In un mondo in cui il digitale si è impadronito della nostra vita, sorge spontanea una domanda: ma i negozi e le botteghe che fine faranno?
Francesco, il proprietario di un megastore del fai da te a Battipaglia, esprime così la propria opinione: «L’avvento della tecnologia ha modificato in parte le nostre abitudini di vita, costringendoci ad adeguarci a tale innovazione. Il subentro del commercio elettronico ha stravolto il modo di fare acquisti. Infatti, stando comodamente a casa, da soli, si può fare shopping. Questo, però, provoca un impoverimento del ciclo economico territoriale. Negozi che non hanno più commessi, altri che chiudono le serrande rattristando le nostre città. Senza avere la possibilità del contatto umano, saremo sempre più soli. Come sopravvivere? Bisognerebbe riuscire a coadiuvare l’arte del commercio tradizionale e la velocità del commercio elettronico».  Non si può far finta di nulla: rimanere indietro significherebbe essere fagocitati dal mondo tecnologico. «Anche noi stiamo cercando di inserirci nel campo della vendita online – afferma Teresa, proprietaria di un negozio tessile – ma oggi tutti sono diventati tutto: chi vendeva detersivi ora vende anche alimenti e, per mancanza di tempo, l’acquirente preferisce trovare il tutto in un’unica soluzione. Non credo che la crisi sia dovuta agli acquisti e vendite online, ma ai clienti che decidono di spendere i propri soldi in modo diverso».
Infatti, soprattutto tra i giovani è diffusa l’abitudine degli acquisti in rete. Da una serie di interviste, è risultato che le motivazioni comuni sono la comodità di restare a casa, la possibilità di confrontare facilmente i prezzi, la vasta scelta dei prodotti. Roberto, 25 anni: «Preferisco fare acquisti online, più precisamente su Amazon. Ci sono prezzi vantaggiosi e procedure di reso affidabili: acquistato il prodotto, nel caso in cui quest’ultimo non dovesse essere di gradimento, si può essere rimborsati. Nei negozi, spesso, ho riscontrato dei prezzi più alti e commesse poco disponibili e cordiali e, in caso di abbigliamento, raramente trovo i colori che preferisco». Rosaria, 25 anni: «Faccio, perlopiù, acquisti online. È comodo perché riesco a trovare prezzi molto convenienti. Con tutta la concorrenza, la maggior parte dei siti ti dà la possibilità di evitare le spese di spedizione, inoltre c’è vasta scelta e faccio gli acquisti in piena comodità, dal mio divano. Ho avuto problemi di taglie, ma mi hanno rimborsato con un semplice reso». L’e-commerce italiano, dunque, è in continua crescita. I siti di vendite online sembrano essere scatole magiche contenenti tutti i desideri dei clienti. Ma c’è anche chi, invece, continua a credere nei negozi di vicinato. Daniele, 22 anni: «Sicuramente il commercio online è molto comodo, ma preferisco comprare nei negozi di Battipaglia, quelli di fiducia. Ce ne sono molti anche nei centri commerciali, ma è sempre meglio favorire l’economia della mia città». Martina, 30 anni: «Passeggiare tra i negozi mi ricorda quando ero piccola e facevo compere con i miei genitori, nelle belle giornate non c’è niente di più bello di una passeggiata con le amiche all’insegna dello shopping nella propria città. Anche io a volte faccio acquisti online, ma poter toccare con mano un prodotto è tutt’altra cosa». 
I clienti si dividono tra acquisti online e in negozi. Nonostante vengano riconosciuti i vantaggi delle piattaforme digitali, niente potrà sostituire l’entusiasmo e il fascino dell’acquisto di un prodotto esposto in una vetrina. Oltre ad appagare le proprie emozioni, concretizzare l’acquisto in un negozio della propria città consente la valorizzazione delle attività che contraddistinguono il territorio. A sostegno di tale tesi, abbiamo raccolto la testimonianza di Gerardo, proprietario di uno storico negozio di biancheria e abbigliamento battipagliese: «Il mondo online non mi spaventa, è sempre esistito. A cambiare sono state le leggi che hanno distrutto gli equilibri portando alla possibilità di un vero e proprio monopolio. Guardare il prodotto, toccarlo con le proprie mani, essere consigliati è meglio che vedere solo una fotografia. Conviene a tutti che i negozi di vicinato non scompaiano. Essi garantiscono servizio, sicurezza ed occupazione».

23 marzo 2018 – © Riproduzione riservata
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