Al teatro sociale Giuffré l’epopea de I Miserabili

[di Italo Galante​]

La determinazione di Loredana Panico nelle vesti di direttore artistico, di autore dei testi, di accompagnatrice al piano e di presentatrice, unita alla capacità organizzatrice di Elda Morini hanno consentito di superare tutte le difficoltà dovute alle restrizioni per la pandemia. E così, qualche giorno fa, al teatro Aldo Giuffré è stato finalmente messo in scena il musical in concerto de I Miserabili di Victor Hugo. Nel romanzo gli eroi cari alla letteratura classica, re, guerrieri, conquistatori hanno ceduto il posto a una nuova aristocrazia formatasi al caldo vivificatore della vita cristiana, virtù di gente pacifica, di popolo sobrio e lavoratore, ma ben consapevole dei diritti essenziali negati.
La vicenda umana di Jean Valjean (tenore Vincenzo Carlucci), il galeotto che si riscatta anche grazie alla illuminata bontà di un vescovo (Massimo Ivone), è l’esemplificazione di quel pezzo di umanità, che Victor Hugo, (Enzo Fauci), fa emergere dall’anonimato fino a farlo diventare protagonista di un’epopea della Francia post Rivoluzione del 1789.
Nel racconto brillano l’impeto lirico e le pagine di commovente poesia, soprattutto quella legata agli affetti più profondi che vivono tutti i personaggi a prescindere dalla condizione sociale: quello di Jean verso Cosette (soprano Sara Anzalone), figlia amatissima della popolana Fantine (soprano Margherita Amato); la tenera e profonda storia d’amore che Marius (Rosario Perasole) vive con Cosette, preferita ad Eponine (Mariella Di Domenico), ardimentosa e fiera ragazza che vive in strada il suo impeto rivoluzionario. La funzione terapeutica dell’amore fraterno tocca perfino il cuore inossidabile di Javert (Raffaele Trapanese).
I componenti della Corale S. Cecilia
che anima la vita musicale, a Battipaglia e fuori, da quasi un cinquantennio, sono stati interpreti del popolo parigino (Annamaria Fulgione, Maryann Mazzella, Adele Verzola, Elda Morini, Veronica Ciaglia e Marilù De Longis) e, in felice fusione con i componenti del Coro San Nicola de Schola Graeca di Eboli, hanno rappresentato una umanità che si batte sulle barricate per vedere attuati, dopo vari decenni, almeno in parte i sacri principi affermati dalla recente Rivoluzione. La tromba e il violino dei maestri Francesco Letteriello e Vincenzo Merola hanno accompagnato le melodie struggenti e ardimentose del musical.
Alla fine, sul palco le bandiere rosse del popolo parigino hanno sventolato come in una continuità ideale con quella gialloblù dell’Ucraina, tutte accomunate nell’applauso spontaneo e scrosciante del pubblico, esaltato da quel bagno di orgoglio e di libertà.

21 maggio 2022 – © riproduzione riservata

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