Alba srl, decide Bennet

[di Carmine Landi]

Omissis. Alla maniera d’una sentenza con generalità da secretare. Al Comune di Pontecagnano Faiano, capofila del Sub-ambito distrettuale Sele-Picentini, nuovo organo di governo comprensoriale in materia di gestione del rifiuto, hanno scelto di ricorrere a queste modalità negli atti pubblici per mezzo dei quali, in base al criterio della popolosità, è stato ripartito tra i 12 comuni aderenti il costo dell’indagine sulla sostenibilità economico-finanziaria per la scelta del modello di affidamento della gestione unica del servizio d’igiene urbana. Battipaglia è la città con più abitanti: è quella che pagherà di più e con ogni probabilità è pure quella maggiormente interessata alle risultanze della relazione che il signor omissis consegnerà a Giuseppe Lanzara, sindaco deluchiano di Pontecagnano Faiano, e all’architetto Giovanni Landi, dirigente dell’Ufficio di piano del Sad, visto che alle porte della Piana del Sele sopravvive una delle poche (e più grandi) società municipalizzate che s’occupano della gestione dei rifiuti. Un’altra è nel comune capoluogo: si chiama Salerno pulita, ed è amministrata dal deluchiano Vincenzo Bennet, commercialista sanseverinese (nella città alle porte della Valle dell’Irno fu anche candidato sindaco e poi consigliere comunale d’opposizione) che, come s’è appreso alla fine, è pure il signor omissis di cui sopra. 

Insomma, il futuro di Alba srl, società in house del Comune di Battipaglia, dipende dagli esiti dell’indagine commissionata al manager della società in house del Comune di Salerno, che aveva proposto un ribasso del 4,3 per cento rispetto alla base d’asta: la consulenza costerà 13.955 euro, Iva inclusa, alle casse dei 12 enti locali federati nel Sub-Ambito. E un quarto delle spese sarà sostenuto dalla popolosa Battipaglia. Gran parte dei sindaci preme per l’esternalizzazione del servizio d’igiene urbana: passasse questa linea, Alba sarebbe morta, pure se i dipendenti dovrebbero essere assorbiti dalla ditta privata aggiudicataria. Cecilia Francese e i sindacati, dal canto loro, spingono per l’allargamento della compagine societaria della municipalizzata agli altri 11 comuni, o comunque per la costituzione d’una super-azienda mista. Dipende da Bennet. Scelta fortemente criticata dagli oppositori della prima cittadina, che per ora ha scelto il silenzio (anche se, insieme al “confinante” Mimmo Volpe, al tavolo del Sad avrebbe manifestato delle perplessità sulla decisione). «Dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la nostra amministrazione non conta nulla sui tavoli sovracomunali. Politicamente e amministrativamente incompetente, squalificata e tentennante tra destra e sinistra a seconda delle convenienze personali, ci ha lasciati alla totale mercé dei comuni limitrofi, subendo passivamente ogni decisione imposta sulla pelle dei battipagliesi», la requisitoria di Maurizio Mirra, consigliere di Civica Mente. «L’attuale amministrazione – tuona Annalisa Spera, portavoce di Battipaglia Radici e Valori – ha barattato la propria sopravvivenza col sistema di potere deluchiano, facendo solo finta di opporsi allo “straniero” nel corso dell’ultima campagna elettorale».

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