Alice nel mondo dei sogni

Questo racconto, vincitore del concorso Scrivi il tuo classico-non-classico, è il frutto del lavoro creativo svolto nell’anno scolastico 2021/2022 dagli alunni delle classi 1a A e 1a D (docenti Giuseppina Giuliano e Lidia Pecora) della scuola primaria dell’Istituto comprensivo Gaetano Salvemini di Battipaglia

Era una giornata piovosa ed Alice, una dolce e cara bambina di sette anni, non era potuta uscire a giocare nel parco. Dopo aver svolto i compiti, si era messa a guardare un bel documentario alla tv. Le piaceva tanto ammirare la natura e scienze era la sua disciplina preferita. Alla fine del programma, c’era l’intervista di Greta, una ragazzina svedese appassionata di ecologia (proprio come lei!) che andava in giro per le città a parlare della salvezza dell’ambiente e del rispetto degli animali. Che brava! Ascoltando le sue parole, Alice si ricordò del lavoro di pixel art (la Terra con un cuore al centro) e delle belle frasi scritte a scuola.
“Noi amiamo la Terra!” ripeté fra sé.
Pian piano si addormentò e cadde nel mondo dei sogni…
Si ritrovò a galleggiare in un mare strano assai: non era blu, ma di tutti i colori! Alice, che andava in piscina ed era soprannominata “Sirenetta” dalla sua istruttrice, provò a nuotare ma si sentì bloccata come in una morsa.
Tutt’intorno c’era tantissima plastica! Si dibatteva, ma niente!!! Non riusciva a muoversi e fu presa dal panico…
«Aiutoooo!» gridò con tutte le sue forze. Si sentiva sola e abbandonata. Cosa fare? Si ricordò del bel fischietto che gli aveva regalato suo zio Guglielmo (soprannominato Cappellaio Matto perché cuciva e poi provava a vendere cappelli molto strani), al ritorno da un viaggio. Quel giorno le aveva detto: «Guarda che è un fischietto magico: me l’ha donato una fata mia amica. Mi raccomando: usalo in caso di pericolo!».
Alice aveva pensato che il Cappellaio Matto l’avesse detto per scherzare e l’aveva conservato nel cassetto. In verità, avrebbe preferito un altro regalo, tipo una bella bambola-robot oppure una bicicletta rosa; tuttavia, per far contento lo zio, l’aveva ringraziato con un bel sorriso e un abbraccio forte. Ora, con sorpresa, quel bel fischietto era apparso vicino alla sua bella collanina d’oro. Quella era sicuramente una situazione di emergenza, per cui fischiò con tutte le sue forze!
Dopo un po’, sentì un miagolio, seguito da: «Ehi, Alice! Ci rivediamo! Sono proprio felice di incontrarti dopo tanto tempo!».
Alzò lo sguardo e vide un bel gattone arancione che la salutava dall’alto di uno scoglio nero.

«Mi puoi aiutare? Non riesco a muovermi…».
«Certo, ti aiuto volentieri. Non mi hai forse salvato quand’ero un piccolo gattino spelacchiato? Se sono qui a parlarti, è proprio grazie a te!».
Sì, era sicuramente lui. Quel micino abbandonato che aveva tolto dalla strada e che aveva affidato al veterinario vicino casa…
«Chiamo subito il mio amico Bruco Mangiaplastica: vedrai che succederà…».
Ed ecco un Supermiaooo! Arrivò un bruco gigante tutto blu e, in men che non si dica, cominciò a divorare tutta quella plastica! Gnam gnam… Apparve un mare stupendo con tanti pesci bellissimi: che spettacolo!
«Grazie micione! Il tuo amico è fantastico!».
«Chiamami Stregatto! Prego!».
Il miagolio giunse da lontano, Alice si voltò verso lo scoglio nero ed il gatto non c’era più. Uscì dall’acqua e, attenta a non farsi male, cominciò a camminare lentamente. Davanti a lei c’era una pineta, proprio come quella della sua città. Avanzò tra gli alberi, ma anche qui si bloccò: buste e buste, una montagna di sacchetti di immondizia. Che puzza! Spingeva, spingeva, ma non riusciva a passare. Una barriera di spazzatura…
Aiutooo!» e cominciò a fischiare. Ed ecco apparire un bel coniglio bianco.
«Ciao Alice! Ti ricordi di me?».
«Oh, sì! Il coniglietto dei miei vicini! Bianconiglio!».
«Mi hai salvato! Quei ragazzini non mi lasciavano in pace! Pensavano fossi un giocattolo… Che torture! Grazie Alice per avermi tolto dalle loro grinfie! Li hai affrontati con coraggio e mi hai ridonato la libertà! Ora ti aiuterò perché te lo meriti!». 
Bianconiglio cominciò ad aprire quei sacchetti puzzolenti e a saltare rapidamente verso i bidoni. “La raccolta differenziata a velocità spaziale” pensò divertita Alice. I rifiuti scomparvero e la pineta apparve nel suo splendore con i raggi di sole che facevano capolino tra quei pini giganti. Non fece neanche in tempo a ringraziare Bianconiglio, che era già sparito. 
Alice attraversò la pineta e vide delle case. Stava per attraversare la strada, quando dal cielo scese una nebbia oscura, un’ondata puzzolente invase le sue narici.
«Ma dove mi trovo? Che sta succedendo? Che nausea! Sto morendo dal disgusto!».
«Sono sempre gli uomini a rovinare tutto! Inquinano, sporcano, distruggono…Ancora non hanno compreso che la Terra è la casa di tutti!» brontolò una strana voce.
«E tu chi sei?».
Davanti ad Alice c’era un altro animale parlante! Una lepre…
«Non ti ricordi? Tua madre mi chiamò “Lepre Marzolina”, tanto sembravo matta quando mi liberò dalla trappola: saltavo dalla gioia!».
«Sì, mi ricordo! Avevo pregato mamma di salvarti. Io non riuscivo ad aprire la gabbia in cui eri rimasta intrappolata».
«Sei una bambina buona, ami la Natura e gli animali».
«Ma cosa si può fare per salvare questo paese dalla nube nera puzzolente?».
«Devi andare dalla Regina di Cuori: è una fata buona e sa fare tante magie».
Alice prese coraggio e si avviò verso un piccolo castello posto su una collinetta e circondato da una verde distesa di ulivi. A fare la guardia c’erano delle Carte-soldato. La fecero passare (sentirono il suo cuore puro) e si ritrovò davanti alla bella Regina di Cuori. La fata lesse i suoi pensieri e le chiese di seguirla nel suo giardino. C’erano tantissime rose bianche. Stranamente non sentì alcun odore…
«Finalmente sei arrivata! Ti aspettavo: solo tu potrai rompere l’incantesimo della strega mia nemica. Tocca le mie rose: se hai un cuore gentile diventeranno rosse e profumate. Alice accarezzò quei bei petali e subito si aprirono come un cuore rosso. Un profumo delicato avvolse tutto il giardino.
«I tuoi desideri saranno esauditi mia cara Alice! Continua a proteggere il tuo Pianeta e ad essere generosa verso gli altri!» esclamò con gioia la Regina. La dolce bambina guardò il paese: il cielo risplendeva e tutto odorava di erba e fiori freschi. Era riuscita nella missione! Felicissima, chiuse un attimo gli occhi e… Si ritrovò sul suo divano. Fuori non pioveva più. C’era un bellissimo arcobaleno. Alice sorrise.

3 dicembre 2022 – © riproduzione riservata

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