Alla scoperta del tarassaco
Il tarassaco (taraxacum officinale) è una pianta molto diffusa nei prati, nei luoghi incolti ed erbosi di tutta Italia, conosciuta anche come dente di leone o soffione. Facile ritrovarla anche lungo i cigli delle strade. Il fiore è giallo intenso e le foglie dentate, lanceolate, dalla punta triangolare, quasi a ricordare la forma di un albero di Natale. I semi si raccolgono su una particolare struttura, simile ad un pon pon, e si disperdono nell’aria al primo soffio di vento. Il nome soffione deriva proprio da questa caratteristica.
LA LEGGENDA
Il tarassaco è legato al mito di Teseo e del Minotauro. Siamo a Cnosso, sull’isola di Creta, nel periodo del regno di Minosse, antico sovrano i cui natali affondano nella leggenda. Proviamo a fare un piccolo riassunto: Minosse, figlio di Zeus ed Europa, sposa Pasifae, che in seguito ad un’offesa fatta ad Afrodite viene maledetta e indotta ad innamorarsi di un toro. Nasce così un figlio mostruoso, metà uomo e metà toro, il Minotauro. Minosse lo imprigiona in un labirinto fatto costruire dall’architetto Dedalo e, per sfamarlo, impone alle città sotto la sua dominazione un tributo annuale di sette fanciulle e sette giovani. Un anno, però, tra loro viene condotto il principe di Atene, Teseo, che non vuole arrendersi al tragico destino. Teseo seduce la figlia di Minosse, Arianna, e le promette di condurla in Grecia. Arianna gli dona così un lungo filo, per segnare la via per uscire dal labirinto. Leggenda vuole che Teseo mangiò per trenta giorni soltanto fiori di tarassaco, tanto da diventare così forte da riuscire ad affrontare e sconfiggere il Minotauro: il giovane riuscì infatti ad ucciderlo e a scappare dal labirinto.
CURIOSITÁ
In alcune regioni d’Italia il tarassaco è anche comunemente chiamato “piscialetto”, nome associato alle proprietà diuretiche della pianta. Tra le erbe spontanee è largamente utilizzato in cucina per la preparazione di zuppe, minestroni, frittatine, sformati ed insalate. I boccioli dei fiori si mettono sott’aceto come i capperi e le radi tostate costituiscono un buon surrogato del caffè.
PROPRIETÀ
Disintossicante epatico, eupeptico, digestivo, coleretico, colagogo, blando, depurativo, diuretico, lassativo, amaro-tonico.
Il tarassaco è una delle erbe più note e diffuse della tradizione terapeutica popolare. L’impiego delle foglie per uso alimentare già costituisce un buon trattamento depurativo. La droga è costituita dal rizoma e dalla parte aerea. Moderne ricerche hanno confermato l’attività di stimolare la secrezione ed il flusso della bile. Utile anche in caso di calcoli biliari. Viene largamente utilizzato come depurativo del fegato e per l’attività diuretica. Favorisce la digestione ed è leggermente lassativo. Si consiglia un trattamento a base di decotto di radici di tarassaco o succo per quattro settimane per mantenere e migliorare la funzionalità epatica. A questo scopo può essere associato ad altre piante come il carciofo, il cardo mariano e la curcuma.