Alla scoperta della cannella

LA STORIA
Leggenda vuole che la cannella sia legata al mito dall’araba fenice, uccello leggendario che rinasce dalle sue ceneri dopo la morte. “Tutti gli esseri viventi, comunque, traggono origine da altri; l’unico a nascere riproducendosi da sé è un uccello che gli Assiri chiamano fenice. Non di erbe o di frumento vive, ma di lacrime d’incenso e stille d’amomo, e quando giunge a cinque secoli di vita, se ne va in cima a una tremula palma e con gli artigli, col suo becco immacolato si costruisce un nido tra il fogliame. E non appena sul fondo ha steso foglie di cassia, spighe di nardo fragrante, cannella sminuzzata e bionda mirra, vi si adagia e conclude la sua vita fra gli aromi. Allora, si dice, dal corpo paterno rinasce un piccolo di fenice, che è destinato a vivere altrettanti anni” (tratto da Ovidio, Le Metamorfosi).
La fenice era un uccello maschio che passava il giorno in prossimità di una sorgente d’acqua fresca in un’oasi del deserto in Arabia, dove ogni mattina faceva il bagno e cantava una canzone così bella che il dio del sole non poteva fare a meno di fermarsi ad ascoltarla. Quando, dopo cinquecento anni di vita, sentiva il sopraggiungere della morte, si costruiva un nido con mirra e rami di cannella per adagiarvisi e aspettare che il sole desse fuoco, mediante i suoi raggi, all’insieme di erbe per rinascere il giorno seguente. La cannella, accogliendo le spoglie di questo mitologico animale, trarrebbe da esso le sue proprietà benefiche.

CURIOSITÀ
La cannella o come gli antichi la chiamavano, il cinnamomo, è una spezia diffusa ed utilizzata sia nei paesi orientali che occidentali. Sono due le piante da cui si ricava, entrambe appartenenti alla famiglia delle Lauraceae, la stessa dell’alloro, della canfora e dell’avocado; Cinnamomum verum (C.zeylanicum), cannella di Ceylon o cannella regina, originaria dello Sri Lanka, che fornisce la cannella più pregiata e Cinnamomum aromaticum (C. cassia), cannella della Cina o cannella cinese, tipica della Cina che fornisce una cannella meno pregiata, leggermente più aspra e meno dolce. La droga si trova in commercio in cilindri di lunghezza variabile, costituiti da più cortecce una dentro l’altra, avvolte su se stesse. Il suo nome italiano, cannella, deriva da “canna” per la forma che aveva quando giungeva dai paesi di origine.

LE PROPRIETÀ
La corteccia di cannella è tradizionalmente ritenuta uno stimolante. Oltre alle sue proprietà aromatiche e digestive, moderni studi scientifici hanno dimostrato la capacità di questa spezia di regolare i livelli di glucosio nel sangue. Utile dunque, in casi di diabete non insulino dipendente, introdurre nella normale alimentazione un infuso di cannella da bere la sera oppure mezzo cucchiaino di cannella in polvere prima dei pasti. In questi casi la cannella può integrare l’abituale terapia farmacologica. L’olio essenziale che se ne ricava ha proprietà antibatteriche e antifungine. La ricerca si sta spingendo verso la verifica degli effetti positivi di questa spezia sulla memoria, sull’apprendimento e sullo stato dei neuroni anche in presenza di patologie neurodegenerative.

26 gennaio 2018 – © Riproduzione riservata
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