Alla scoperta di Velia, l’antica Elea

Settembre e è forse il mese ideale per concedersi qualche giornata di relax prima di rientrare a tempo pieno nei ritmi di lavoro e di studio autunnali. Perciò, se non siete ancora pronti a dire addio al mare, al sole e a quelle giornate spensierate, lontano dal caos cittadino, che ne dite di concedervi, durante il week-end, una gita fuori porta nell’antica Velia? Questo spettacolare sito archeologico, riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è facilmente raggiungibile da Battipaglia con il treno (si scende alla stazione di Ascea, dopo meno di un’ora di viaggio). Per chi non sa rinunciare all’automobile il viaggio durerà un po’ di più, ma ne vale assolutamente la pena: si viene infatti sopraffatti da un panorama mozzafiato, che riassume tutta la bellezza del Cilento.
Il sito di Velia ha una storia molto antica, come antico è il suo toponimo originale. Infatti secondo Strabone (storico e geografo greco vissuto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.) la città fu fondata nella seconda metà del VI secolo a.C. dagli esuli Focei (provenienti dall’Asia minore) che la chiamarono Hyele (ovvero Elea), nome che, in seguito, fu convertito dai Romani in Velia.
La città, in passato, ha avuto momenti di grande splendore sia sotto i Greci, che, in seguito, con i conquistatori Romani. Tuttavia, è proprio con i Greci, nel V secolo a.C., che essa assume un ruolo culturale di grande prestigio grazie alla Scuola eleatica, una scuola filosofica presocratica, fondata dal filosofo greco Parmenide. La Scuola eleatica e la bellezza incontaminata del panorama circostante, costituiscono solo alcuni dei motivi che hanno fatto di Elea-Velia un patrimonio dell’umanità.
Oggi dell’antica città restano alcune testimonianze come: la Porta Rosa, un vero gioiello architettonico dell’epoca, essendo considerato l’unico esempio di arco greco del IV secolo a.C. (che consente l’accesso all’area archeologica nei pressi di Ascea marina); l’agorà; l’Acropoli con il teatro e il Castellum Maris, edificato tra il X e l’XI secolo d.C., sui resti dell’antico tempio pagano; le terme; la cosiddetta casa degli affreschi e il pozzo sacro.
Se il fascino di Velia non vi avesse ancora conquistato, pensate che l’area archeologica è accessibile a tutti i turisti ad un prezzo irrisorio di tre euro (il biglietto ridotto costa 1,50 euro). Se ancora non bastasse, Velia è a pochi passi dal mare cristallino di Ascea , che da anni può fregiarsi della Bandiera blu.

14 settembre 2018 – © riproduzione riservata
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