Ambiente: il piano di Chiera

[di Stefania Battista]

L’amministrazione guidata da Cecilia Francese decide di intervenire in materia ambientale. Saranno incrementati i controlli sui fiumi, monitorati scarichi e inquinamento della costa; si proseguirà con gli abbattimenti dei manufatti abusivi. A prevederlo una delibera di indirizzo, proposta dall’assessore all’ambiente Vincenzo Chiera, che contiene le linee guida degli interventi che si intendono adottare. 

Il primo passo è quello di attuare “un attento monitoraggio ed una gestione a monte degli scarichi civili e industriali su suolo e su corpo idrico ricettore”, indicando anche le azioni da intraprendere che consisteranno in “una raccolta di tutte le informazioni relative agli scarichi idrici e delle relative aziende titolari dei suddetti scarichi”, seguite da “una verifica sul campo delle informazioni raccolte con l’individuazione di eventuali incongruenze”. 

«Questo permetterà di identificare le criticità che potrebbero influire sui procedimenti autorizzativi in corso e futuri» – scrive l’assessore nel corpo della delibera. Al primo monitoraggio dovranno seguire controlli successivi sugli scarichi superficiali, in modo da verificare l’effettivo rispetto o meno delle prescrizioni autorizzative. Ma oltre ai fiumi e ai torrenti sotto lo sguardo attento dei controlli finiscono anche le acque marine. «Per la verifica dello stato di qualità delle acque marino-costiere dal punto di vista ambientale si prevede di effettuare, d’intesa e in concertazione con l’ARPAC, analisi mensili nel periodo estivo in più punti». Punti di controllo che vengono già individuati giacché sono ormai ben noti: Tenuta Spineta, Lido Spineta, Spineta Nuova e Località Lido Lago. Nei siti indicati, in collaborazione con l’Arpac, le verifiche saranno sia dei parametri chimici che di quelli biologici. 

L’attenzione poi, si sposta alla protezione vera e propria del già compromesso habitat costiero dove la mano invasiva dell’uomo ha reso difficile, dove non impossibile, la sopravvivenza delle specie autoctone di vegetazione, come la flora dunale. Così verrà attivata una “rete di protezione” con interventi non invasivi: “transennare interamente ed in modo leggero (cordame e piccoli pali di sostegno) la fascia di vegetazione pioniera psammofila presente, vietare nella suddetta zona a tutti i mezzi meccanici, compresi quelli destinati alla pulizia diretta della spiaggia e alla raccolta dai contenitori dei rifiuti, di percorrere l’arenile e prediligere la pulizia manuale, asportando solo rifiuti di origine antropica;  esporre in tale zona pannelli didattici informativi”. Insomma passaggio vietato ai mezzi meccanici e richiesta di aiuto alle associazioni ambientaliste locali che dovranno coadiuvare l’amministrazione nelle operazioni di pulizia. 

L’obiettivo è salvaguardare ciò che resta dell’ecosistema, fortemente compromesso dalla miopia dell’uomo, soprattutto in prossimità dell’idrovora, e combattere in tal modo anche l’erosione del litorale. Infine, si intende ridare impulso all’abbattimento dei manufatti abusivi lungo la litoranea. 

17 giugno 2023 – © riproduzione riservata

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