Bambini dimenticati

Negli Stati Uniti muoiono circa 36 bambini ogni anno per essere stati dimenticati in auto sotto al sole: 468 morti negli ultimi dodici anni. Nel triennio tra il 2007 e il 2009, in Francia, si sono avuti 24 casi di ipertermia con cinque decessi di bambini lasciati soli in automobile. Nel 46 percento dei casi, i genitori, recandosi al lavoro o tornando a casa, avevano completamente dimenticato i propri figli sul sedile posteriore, accorgendosene solo a fine giornata, ritrovando il corpo senza vita.  Può sembrare assurdo ma se accadono episodi simili, come successo recentemente anche in Italia, vuol dire che purtroppo è possibile. Eppure ai nostri occhi appaiono incredibili date le attenzioni (vere o fittizie?) che circondano oggi i nostri bambini ma la vita frenetica e la testa occupata da mille pensieri fanno sì che in ogni stagione calda si registrino casi di vittime, soprattutto tra gli 0 ed i 4 anni di età. Tutto ciò accade non solo per dimenticanza: a volte sono gli stessi bambini che per gioco rimangono intrappolati in automobile. Altre volte capita di lasciare consapevolmente il bambino in macchina, mentre dorme nel seggiolino, per andare a sbrigare qualche faccenda senza rendersi conto dei pericoli che si corrono.
La temperatura nell’abitacolo di un’automobile esposta al sole sale di circa cinque gradi ogni quindici minuti: in un’ora si passa facilmente dai 30 agli oltre 50 gradi, anche se si lasciano aperti a metà i finestrini. La temperatura interna di un bambino sale da tre a cinque volte più velocemente di quella di un adulto sia per le ridotte dimensioni corporee che per i meno efficienti meccanismi di termoregolazione. In soli venti minuti si instaurano ipertermia e disidratazione con  conseguenze irreversibili sui sistemi cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico.  La morte sopravviene dopo circa due ore di permanenza in un abitacolo surriscaldato.
Tale tragedia può e deve essere evitata. Quando si trasporta in auto un bambino, piccoli accorgimenti quali sistemare sul sedile posteriore, oltre al seggiolino, anche la propria borsa o altri oggetti personali come telefonino o cartella di lavoro, e sul sedile anteriore poggiare invece gli oggetti del piccolo quali biberon, borsa del cambio, giocattoli aiuteranno a ricordare che a bordo c’è anche il bambino nel momento in cui si scenderà dall’auto. Farsi chiamare al telefono dalla maestra dell’asilo o dal proprio partner se il piccolo non è presente a scuola. Appuntarsi le cose da fare e controllare il promemoria durante la giornata soprattutto quando sono previsti cambi di programma. Eventualmente installare dispositivi di allarme che richiamino l’attenzione nel momento in cui ci si allontana dall’auto senza aver preso con sé il bambino. Evitare che le chiavi della macchina finiscano nelle mani dei bambini più grandicelli. Tutto ciò può fare la differenza. Nel caso poi si veda un bambino solo in auto e in evidente stato di malessere, bisogna chiamare subito il 112 o il 113 e il 118. Se è possibile, stendere il piccolo a terra in un luogo ombreggiato e ventilato con le gambe leggermente sollevate. Se è cosciente, fargli bere liquidi freschi, non freddi, a piccoli sorsi, in attesa dei soccorsi.

16 giugno 2017 – © Riproduzione riservata
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