Battipaglia nei Ricordi di Galluzzi

[di Laura Russo]

Tra centinaia di poeti, in un paese del Molise, un battipagliese che premia una battipagliese è davvero una bella coincidenza. È toccato a me l’onore di ricevere il Premio Città di Lucito per un testo contro la violenza sulle donne, vedere i miei versi sui muri del paese e inaugurare la panchina rossa simbolo del vuoto lasciato dalla donna vittima di femminicidio all’interno della comunità. 

Ma soprattutto ho ritrovato un figlio della nostra città, una vera  eccellenza di Battipaglia, che ha condiviso con i poeti provenienti da tutta Italia, cari ricordi del nostro paese, dalle importanti personalità del tempo che si riunivano qui ospiti delle famiglie storiche di Battipaglia, ai giochi da ragazzi che per strada si riunivano dai vari quartieri di Battipaglia, da via Gramsci, al dopolavoro ferroviario e tante altre zone, a formare un’unica comunità senza nessuna distinzione sociale.

Una Battipaglia d’altri tempi che mi avvicina ancora di più a quella attuale mi è stata raccontata da

Vincenzo Galluzzi, in campo poetico conosciuto da tutti come il “dottore della poesia”, nato a Battipaglia nel 1947. 

Della sua spensierata infanzia battipagliese Galluzzi racconta nel libro Ricordi. Storia di Rosa, che narra la sua vita e i racconti di una famiglia fortemente legata al nostro territorio, a partire dal dramma della Seconda guerra mondiale, con le ristrettezze economiche post-belliche, fino al decennio del boom economico. Storie intrise di ricordi tramandati dalla nonna, dagli zii e dalla mamma Rosa. 

Divenuto medico, Vincenzo inizia il suo lavoro come chirurgo ortopedico presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli, dedicandosi prevalentemente alla chirurgia artroscopica del ginocchio. Una vita all’insegna di riconoscimenti sul piano medico, ma contemporaneamente anche su quello letterario. Due strade che, infatti. Corrono vicine, silenziosamente, fino al 2019, quando dà vita al primo Premio di poesia “Majje Dde Le Defenze” a Lucito (CB), paese natale della moglie.

Il “dottore della poesia” ha realizzato in quell’antico borgo il Paese dell’amicizia poetica, un piccolo miracolo divenuto negli anni importante punto di riferimento per i poeti coinvolti. 

Tante le iniziative realizzate: le piastrelle in ceramica, decorate a mano con i versi dei poeti, lungo le strade del centro; la famosa piazzetta della poesia, dove prendono posto in un mosaico i nomi dei poeti scelti; i murales e le maioliche poetiche; l’angolo contro il femminicidio, tema caro al nostro concittadino. Lucito nei giorni della manifestazione diventa ambita meta di poeti, scrittori e artisti che si danno lì appuntamento. Tutto merito di Vincenzo Galluzzi, a cui luccicano gli occhi al solo sentire il nome della sua amata città d’origine.

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