Benzina e diesel a due passi dal liceo

[di Carmine Landi]

Una vittima ogni 34 mila anni. Calcolo “tecnichese” del rischio derivante da improbabili – stando alle analisi redatte – fenomeni esplosivi che potrebbero verificarsi nella maxi-stazione di servizio di via Domodossola, a due passi dal liceo Medi. Il distributore della discordia che ha diviso la città s’ha da fare. Nelle scorse settimane il comandante Carlo Federico (Ufficio prevenzione incendi dei vigili del fuoco di Salerno) ha ristabilito la validità del vincolante parere favorevole reso a settembre scorso e sospeso a gennaio, quando da via Sant’Eustachio hanno richiesto alla Cascone, la ditta scafatese che mira a realizzare la stazione di servizio, una valutazione analitica del rischio d’incendio e d’esplosione e la quantificazione geometrica dell’area di affollamento dinanzi all’ingresso della scuola limitrofa. Detto fatto: l’impresa s’è rivolta ai professionisti di Incoset, società d’ingegneria di Cava de’ Tirreni che ha redatto il reclamato dossier. Anche se «tale studio – scrive l’ingegner Claudio Troisi nella missiva allegata ai carteggi trasmessi ai vigili del fuoco – non è richiesto dalla normativa vigente né in termini di prevenzione degli incendi né per la realizzazione d’impianti di distribuzione carburante». Ciononostante gli analisti hanno approfondito le dinamiche da fenomeni esplosivi. N’è emerso un «rischio basso», ritenuto «accettabile» viste le «probabilità di accadimento estremamente basse», legate al fatto che gli addetti della Cascone non distribuiranno metano né gpl: l’ordine di grandezza del pericolo è «di una vittima ogni 34 mila anni». 

È soprattutto con la grossa cinta muraria prevista nel nuovo progetto che gli uomini della Cascone hanno risolto le problematiche emerse nelle prima fase delle procedure, che s’incagliarono nella tenace opposizione dei residenti (così nacque il comitato Prima Battipaglia), negli attacchi a muso duro all’amministrazione da parte d’uno dei rappresentanti (così si presentò) dell’impresa, “l’uomo del popolo” Giuseppe D’Elia, in un altro parere favorevole sospeso e nella guerriglia a colpi di carte bollate a cospetto dei giudici del Tar. 

Ora il distributore di benzina e gasolio s’ha da fare: «Il parere espresso – è la chiosa del comandante Federico – è valido». Alla Cascone, però, è demandata l’attuazione delle «misure gestionali e compensative del rischio residuo»: in altre parole andrà garantito che le operazioni di servizio per approvvigionamento di carburante da cisterna e per la manutenzione dei serbatoi «non debbano avvenire nelle ore di punta, di maggior presenza di traffico ed affollamento, identificabili con gli orari d’ingresso e d’uscita degli studenti». Il placet finale dei caschi rossi è destinato a sbloccare il procedimento amministrativo che dal 2021 pende negli uffici comunali, tra il Suap e l’Area tecnica. Il progetto del distributore sulla sponda sinistra del Tusciano prevede ben 20 erogatori: in cambio la società cederà al Comune un’oasi alberata tra la stazione di servizio e il lungofiume.

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