Civica Mente non fa sconti a Francese
[di Stefania Battista]
Amarezza per le occasioni perse da un lato e voglia di riscatto e partecipazione dall’altro. Sono queste, forse, le due coordinate lungo le quali Valerio Giampaola e Maurizio Mirra, l’uno segretario politico e l’altro consigliere comunale di Civica Mente, hanno parlato alla città. Un comizio. Come da tempo non se ne vedevano a Battipaglia. Un modo per rendere conto delle numerose proposte, per la maggior parte bocciate dall’Amministrazione guidata da Cecilia Francese, ma anche per chiamare alla partecipazione quella parte di città che di Battipaglia vorrebbe riappropriarsi.
«Non siamo qui per accusare», hanno detto i due leader. Eppure dalle parole di entrambi sono emerse le tante promesse non mantenute, il cambio di rotta che Cecilia Francese ha compiuto da quando, consigliere di opposizione, aveva parlato in quella stessa piazza.
Il verde pubblico, sempre più carente e mal curato, la cementificazione crescente in barba a quegli “interessi forti” dai quali la stessa Francese aveva dichiarato di voler difendere la città, la trasparenza dell’azione amministrativa che avrebbe dovuto trasformare Palazzo di città in una “casa di vetro”, i cantieri in ritardo con le incompiute, come il ponte del Piu Europa, l’occasione persa per la riqualificazione della De Amicis, la difficoltà di terminare i lavori finanziati con i Pics «che vanno anche rendicontati entro dicembre 2023», la scuola Fiorentino ancora non ricostruita «con i residenti che denunciano di vivere ormai accanto ad una discarica a cielo aperto, perché non sono state neppure rimosse le macerie della demolizione» a quattro anni dalla chiusura dell’edifico scolastico. La vicenda del Puc, quel documento urbanistico che «non significa solo cemento, ma che dovrebbe ridisegnare la città con spazi verdi collettivi, servizi, parcheggi». La perdita dei posti auto pubblici con un aumento del traffico e dello smog.
E l’amara vicenda del distributore di carburanti a ridosso del liceo e a due passi dal Tusciano per il quale «i cittadini, il comitato dei residenti e noi di Civica Mente abbiamo presentato ricorso e ci siamo trovati il Comune che ha affidato incarico a un legale esterno per difendere un privato, piuttosto che i battipagliesi. Nessuna denuncia. Invece, per chi pubblicamente proprio da qui ha candidamente dichiarato che c’era un preciso accordo elettorale per quel distributore». Incalzando poi sui famosi “7 bis”, i progetti che dovrebbero riqualificare aree dismesse. Fa un esempio per tutti Maurizio Mirra, quello dell’ex fabbrica Baratta: «Il Comune aveva dimenticato di acquisire l’area del parcheggio dinanzi alla banca e così, invece di ottenere dalla riqualificazione della Baratta un po’ di verde pubblico attrezzato, che si fa? Si chiede quello che già si ha: proprio quel parcheggio».
E mentre dal palco vengono sciorinate le incongruenze, i ritardi, le promesse rimaste tali, dietro il pubblico alcuni esponenti della maggioranza ascoltano. Passa anche la sindaca Francese, proprio alle battute iniziali che la riguardano. Restano ad ascoltare i consiglieri di opposizione Alessio Cairone e Luigi D’Acampora, e sono presenti pure due assessori, Pietro Cerullo ed Egidio Mirra.
Giampaola e Mirra invitano al risveglio: «Noi continueremo a proporre. Ma anche a fare. Azioni semplici, come le casette per i libri, finanziamenti cui si può accedere, per la bonifica dei canali consortili che inquinano il mare, per la riqualificazione degli spazi per i bambini, per offrire occasioni ai nostri giovani che stanno andando via. Continueremo a raccogliere le istanze dei quartieri e a trasformarle in proposte, mozioni, interrogazioni. Perché abbiamo un mandato popolare da onorare, perché ci crediamo ancora che in questa città ci sia una parte sana, che ne vuole il bene, che desidera che i propri figli possano uscire in sicurezza e avere spazi protetti dove giocare, confrontarsi, crescere e imparare».
Nella foto: Maurizio Mirra durante il comizio del 30 settembre (foto di F. Spinelli)
7 ottobre 2023 – © riproduzione riservata