Compostaggio, non servono altri impianti

Analizzando i dati relativi alla produzione di rifiuti biodegradabili non servirebbero altri impianti nel nostro territorio. Perché costruirne nuovi?

Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Regionale Rifiuti, nel 2016, il quantitativo di rifiuti biodegradabili prodotti (cucina, mense, sfalci, ramaglie, potature) in Regione Campania è stato di 697.171 tonnellate, di cui 144.044 in provincia di Salerno.
Nel Piano Regionale Rifiuti adottato con DGR n°419 del 27/07/2016 si stima un fabbisogno impiantistico per trattare un quantitativo di circa 750.000 tonnellate di frazione organica. Per la provincia di Salerno si ipotizzava un quantitativo di 127.763 t. con una previsione di arrivare nel 2020 a una produzione pari a 159.704 t.  Attualmente gli impianti già funzionali presenti in provincia di Salerno sono l’impianto di Salerno con una capacità di 30.000 t. e l’impianto di Eboli in grado di gestire 20.000 t. per un totale di 50.000 t., inoltre  è in fase di avvio l’impianto di Giffoni Valle Piana con una capacità di 35.000 t.
Per coprire il restante fabbisogno impiantistico di 74.704 t. in provincia di Salerno, la Regione ha indetto una manifestazione di interesse a cui hanno risposto i Comuni di: Laurino (8.000 t.); Bellizzi (30.000 t.); Sarno (30.000 t.), Castelnuovo Cilento (30.000 t.); Pontecagnano Faiano (30.000 t.); S. Mango Piemonte (30.000 t.); Nocera Inferiore (30.000 t.); Fisciano (30.000 t.); Aquara (30.000 t.) e lo Stir di Battipaglia (35.000 t.): per un totale impiantistico di 283.000 t.
Come adempimenti successivi ai riscontri all’avviso di interesse, la Struttura di Missione della Regione ha inviato a tutti i comuni aderenti una scheda informativa con la quale venivano chieste alcune informazioni preliminari. Complessivamente, alla data del 13 settembre 2016, i comuni che hanno inviato le informazioni tecniche e sono risultati idonei sono stati: Sarno, San Mango Piemonte, Pontecagnano Faiano, Laurino, Fisciano; con una previsione complessiva di gestione di 128.000 t. Questo quantitativo di disponibilità dei cinque comuni è risultato di gran lunga superiore alle reali necessità, quantificabili nelle 74.704 tonnellate restanti da trattare. Quindi non si comprende il motivo della scelta di realizzare a Battipaglia un ulteriore impianto. Il quantitativo trattabile dai cinque comuni candidatisi nel 2016 (Sarno, San Mango Piemonte, Pontecagnano Faiano, Laurino, Fisciano) sommato alla capacità degli impianti di Salerno, Eboli e di Giffoni Valle Piana (in fase di ultimazione), si va ben oltre l’attuale reale fabbisogno impiantistico.
Inoltre, l’impianto di Eboli di 20.000 t. già, di fatto, copre il fabbisogno dei comuni d’area (Battipaglia, Eboli, Bellizzi, Albanella, Olevano sul Tusciano, Campagna, Serre e Capaccio). Infatti, dai dati di produzione dei rispettivi comuni, si evidenzia che Battipaglia produce 7.062 t.,  Eboli 4.372 t., Bellizzi 2.283 t., Albanella 499 t., Olevano sul Tusciano 696 t., Campagna 1.362 t., Serre 159 t. e Capaccio 5.221 t., per un totale di produzione di 21.653 tonnellate di rifiuto biodegradabile. Viene logico sostenere che, considerando tali quantità, l’attuale impianto di compostaggio di Eboli potrebbe essere sufficiente a gestire la produzione di rifiuto biodegradabile degli otto comuni d’area e quindi questo territorio non ha bisogno di altri impianti perché, di fatto, è già autosufficiente.

24 febbraio 2018 – © Riproduzione riservata
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