Dalla tradizione cinese: la magnolia

[di Simona Otranto – Erborista]

La corteccia dei rami e le radici di varie specie di magnolia sono da sempre utilizzate nella medicina tradizionale cinese per il trattamento di vari disturbi legati all’ansia. La magnolia officinalis L. appartiene alla famiglia delle magnoliacee che comprende numerose specie di piante arboree o arbustive fiorifere, a foglie decidue o sempreverdi. Originaria del nord e sud America e dell’Asia sud-orientale, dall’India alla nuova Guinea, ha un accrescimento molto lento e può arrivare fino ai venti metri di altezza. Il suo nome è in onore di Pierre Magnol, direttore del giardino botanico di Montpellier. Fu lui che introdusse in botanica il concetto di “famiglia” basato sulle parentele osservate fra le diverse specie vegetali.

La corteccia è molto aromatica, ha una fragranza inconfondibile dovuta alla presenza di olio essenziale utilizzato soprattutto in profumeria. 

La prima descrizione delle proprietà terapeutiche della magnolia officinalis si trova in uno dei più importanti testi di medicina cinese la “Shennong Bancao Jing” in cui è scritto che la pianta, “amara, calda, non tossica, principalmente usata nel trattamento di colpi di vento, malattie da freddo, mal di testa, spavento (panico e ansia) ferma il sangue e l’atrofia muscolare, rimuove i tre tipi di vermi”. Nell’antichità, in forma di decotto, ha rivestito un ruolo importantissimo nella cura tanto da essere ancora impiegata tradizionalmente in Cina come rimedio per il raffreddore, la flatulenza, la dissenteria, le infezioni batteriche, ma, soprattutto come rimedio per l’ansia e come mio-rilassante. In Europa si utilizza prevalentemente in forma di estratti e spesso in abbinamento ad altre piante della tradizione mediterranea.

La droga contiene in particolare due composti fenolici, magnololo e honokiolo, responsabili non solo della fragranza della pianta, ma anche delle maggiori attività farmacologiche. Queste sostanze, da studi scientifici, sarebbero in grado di ridurre l’infiammazione neuronale e potrebbero quindi esplicare un ruolo nei disturbi depressivi. L’honokiolo, in particolare, sarebbe in grado, inoltre, di prevenire lo sviluppo di diverse linee tumorali come mammella, cervice uterina, colon, fegato, polmone (studi in vitro). Oltre questi componenti, da considerarsi i più importanti, la magnolia contiene una piccola quantità di altre sostanze responsabili dell’effetto antispasmodico (a livello bronchiale e intestinale) e rilassante muscolare.

Le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie della pianta sono state valutate anche in ambito cosmetico con attenzione particolare alle proprietà antimicrobiche per l’impiego in prodotti ad uso topico per l’acne giovanile.

8 aprile 2023 – © riproduzione riservata

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