Eccellenza, parte la volata a tre

[di Nino Iesu]

È una guerra di nervi che logora, consuma, distrugge ogni neurone, ma è maledettamente bella, avvincente, roba da non dormirci la notte. Questo campionato di Eccellenza sta diventando, domenica dopo domenica, un thriller, a tratti assomiglia alla sceneggiatura di un thriller. Che sia sabato, che sia domenica si vivono i novanta minuti delle partite con il telefono in mano, in preda ad ansia e paura, in attesa di una notifica, un semplice messaggio whatsapp che può modificare un equilibrio sempre instabile. Battipagliese, Heraclea e Castel San Giorgio (in ordine volutamente sparso) stanno dando vita ad un avvincente finale di campionato che regalerà, e ne siamo certi, ancora molte emozioni. 

Tre squadre in tre punti con tre calendari completamente opposti. Rimane, nonostante lo svantaggio odierno, sempre l’Heraclea quella maggiormente indiziata a chiudere prima, visto un calendario favorevole (in casa con Serino, Pol. Santa Maria Cilento, Montemiletto, Agropoli e Santa Maria la Carità; in trasferta con Salernum Baronissi, Victoria Marra e Solofra), con tutte squadre in lotta per la salvezza o tranquille a centro classifica. Tosti, invece, i calendari di Castel San Giorgio (in casa con Junior Stabia, Apice e Cervinara; in trasferta con Santa Maria la Carità, Sant’Antonio Abate, Serino, Battipagliese e Calpazio), e Battipagliese (in casa con Solofra, Junior Stabia, Castel San Giorgio e Serino; in trasferta con Agropoli, Santa Maria la Carità, Sant’Antonio Abate e Apice). Ovviamente, se una tra Battipagliese e Castel San Giorgio farà filotto potrà festeggiare la promozione in serie D. 

Saranno otto partite, otto battaglie sportive da vivere tutte d’un fiato, in cui varranno valori interni (il gruppo, lo spogliatoio, gli stimoli) e valori esterni (amicizie, sotterfugi, vecchie ruggini). Nulla di cui scandalizzarsi quando si afferma, con rinomata tranquillità, che i telefoni degli amici e quelli degli amici degli amici saranno accesi e attivi h24, pronti a captare stimoli concreti o chiacchiere da riferire a quel calciatore, a quel presidente, a quell’allenatore. Siamo adulti abbastanza e l’anello al naso l’abbiamo tolto da un po’.

La Battipagliese, dopo il tracollo di Montemiletto e il pari dell’Heraclea a Buccino, ha raccolto dalla pattumiera un nuovo jolly, l’ultimo probabilmente di questa stagione. Trovare continuità di vittorie vorrebbe dire promozione diretta in serie D. Al contrario, ci si avvierebbe a vivere la trafila lunga e tortuosa degli spareggi playoff, sempre troppo complicati e mai troppo fortunati per i colori bianconeri. Sulle spalle di Ripa (23 gol in campionato e capocannoniere indiscusso del girone), nelle mani di Trapani, nella testa di Magliano e Calvanese, nella cazzimma di Formicola, nella garra di Olmos, nel sinistro di Tedesco e in ogni cellula dei giocatori in rosa e dello staff tecnico restano appese le speranze di una città, di una tifoseria che ha voglia di esplodere, gioire, festeggiare come non fa da troppo tempo. 

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