Emergenza rifiuti: gli studenti in prima linea
[di Romano Carabotta]
Dopo le clamorose manifestazioni di Battipaglia, gli studenti delle scuole superiori della Piana del Sele continuano la loro battaglia unitaria contro l’ormai drammatica questione rifiuti
Approfittando dell’attenzione mediatica dedicata allo scorso “Friday for future” del 27 settembre a Salerno – il grande movimento studentesco che negli ultimi mesi vede coinvolti migliaia di ragazze e ragazzi nelle piazze di tutto il mondo per chiedere a gran voce azioni concrete contro i cambiamenti climatici – gli studenti degli istituti superiori di Battipaglia, Eboli e Bellizzi hanno manifestato con striscioni, cori e slogan, portando il “problema Battipaglia” all’interno della più generale manifestazione contro l’inquinamento globale.
Dopo aver raggiunto Salerno prendendo insieme lo stesso treno, un migliaio di ragazzi delle varie scuole si sono riuniti nel piazzale antistante la stazione centrale, dove è stato organizzato il corteo che, in piazza Portanova, è confluito in quello del Friday: in testa i ragazzi del “Medi”, a seguire simbolicamente quelli del “Perito-Levi” di Eboli (a sottolineare il fronte comune di questa battaglia), poi gli studenti del “Mattei” di Eboli insieme a quelli sede di Bellizzi, i ragazzi del “Besta-Gloriosi” di Battipaglia e, a chiudere il corteo, il “Ferrari” di Battipaglia.
Diversi e significativi gli striscioni presenti: “Insieme alla plastica brucia il nostro futuro, ma questa terra non la abbandoniamo” recita uno, e “Ci avete rotto i polmoni” si legge su un altro.
A suon di cori e slogan urlati a squarciagola, i ragazzi si sono distinti all’interno del corteo, raggiungendo il loro obiettivo di far sentire, tra le altre, la voce di una terra che da vicino e sulla propria pelle vive i disastri di un inquinamento senza controllo e della cattiva gestione del ciclo dei rifiuti, con soluzioni e prese di posizione tutt’oggi troppo blande e inefficienti.
La manifestazione si è conclusa con un’assemblea aperta tenutasi presso la spiaggia di Santa Teresa, dove i ragazzi sono intervenuti per denunciare ancora una volta quello che la Piana del Sele sta vivendo. “Veniamo a portarvi la testimonianza di una terra che sta morendo. O meglio, che è stata uccisa”, E continuano: “Noi non vogliamo abbandonare la nostra terra. E neppure chi se ne vuole andare vuole abbandonarla. Stamattina siamo qui proprio per questo: per urlare forte che noi non ci arrendiamo”.
Abbiamo assistito alla prima manifestazione da tanto tempo che ha visto davvero uniti gli studenti delle scuole del territorio, come concretizzazione di un coordinamento esemplare, perché fatto con il coraggio di voler cambiare le cose e la ferma volontà di non arrendersi.
11 ottobre 2019 – © Riproduzione riservata