Finisci o raddoppia?

[di Carmine Landi]

Non è la rivisitazione d’un popolare quiz televisivo: l’aut aut che si protrarrà fino alla fine di marzo del 2025, riguarda il destino del danaro sub iudice all’indomani dell’ultimo giorno del controverso Pics, il Programma integrato città sostenibile, nella sua discussa applicazione battipagliese. Per ora sono andati in fumo 875 mila euro: soldi che al Comune di Battipaglia non sono riusciti a spendere prima che scoccasse la deadline fissata da san Silvestro 2023, corrispondenti al 50 per cento del danaro (1,7 milioni di euro) dirottato nell’ultimo semestre dello scorso anno sulla realizzazione delle due palestre del nuovo istituto comprensivo Fiorentino: la ratio era sottesa a colmare la lacuna del Programma triennale d’edilizia scolastica che ha finanziato la ricostruzione del plesso di via de Gasperi, ma estromettendo gli spazi per l’attività fisica. 

Finisci o raddoppia, perché per ora sono andati perduti 875 mila euro, ma altrettanti ne andranno rimandati indietro – prelevandoli direttamente dalle casse comunali – se le due palestre non verranno ultimate entro marzo 2025: l’amministrazione guidata dalla sindaca Cecilia Francese dovrà investire fondi municipali nel completamento dell’opera entro la primavera del 2025, altrimenti finirebbero in fumo pure gli 875 mila euro già rendicontati. E il redde rationem lieviterebbe così ad 1,7 milioni di euro. Soldi che il Comune potrebbe recuperare (soltanto dopo averli spesi) anche includendo le due palestre nelle opere pubbliche da realizzare a valere sulla nuova programmazione (la 2021/2027, lo step successivo al Pics 2014/2020 e al Piu Europa 2006/2013) di risorse comunitarie a beneficio delle città medie. 

Se le premesse erano nefaste, il bilancio – economico – finale, però, non è impietoso come rischiava di presentarsi. La notoria corsa contro il tempo partita a metà 2023, dopo aver perso 4 anni (l’assegnazione degli 11 milioni, che erano già frutto d’una tagliola sui 14 iniziali, risale a luglio 2019) a pianificare un’opera naufragata senza che si muovesse una foglia (il famigerato hub per la dieta mediterranea da 7 milioni di euro nell’ex scuola De Amicis), ha consentito comunque di rendicontare più di 10 degli 11 milioni disponibili. Entro il 2023, in soli sei mesi, il Comune ha sborsato integralmente il danaro destinato alla nuova e controversa illuminazione pubblica (3,5 milioni ai quali se ne sono aggiunti altri 1,6 conseguenza della rimodulazione dei 7 della De Amicis per far luce sulle strade provinciali), al centro polifunzionale per le famiglie di Belvedere (2,7 milioni, pure quelli rimodulati), alla pista d’atletica leggera e alle torri faro dello stadio Pastena (1,25 milioni, parimenti figli della riprogrammazione) e alla rifunzionalizzazione dei tre micronidi (200mila euro). Rendicontando pure il 50 per cento (e perdendo fin d’ora la metà rimanente) delle palestre della scuola Fiorentino. Gli altri 875 mila euro sub iudice? Finisci o raddoppia?

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