Fitoterapia delle infiammazioni del cavo orale

[Simona Otranto, Erborista]

Il mal di gola è un sintomo molto frequente dovuto all’infiammazione del cavo orale. Può essere, nella maggior parte dei casi, trattato senza il ricorso ai farmaci. Le piante e i rimedi naturali che possono essere utili in caso di bruciore e ulcerazioni sono numerose. Tra esse rientrano le droghe a contenuto di oli essenziali, quelle contenenti tannini e, infine, quelle a carattere mucillaginoso. Nella prima categoria, ad azione balsamica, disinfettante, antibatterica, antivirale, ricordiamo le molto conosciute piante di eucalipto, timo, pino, origano, lavanda, menta, zenzero, salvia, chiodi di garofano. Sono tutte utilizzate per il confezionamento di caramelle, tavolette e spray gola ad uso locale di pronto sollievo. 

Le droghe contenenti tannini sono meno conosciute ma anch’esse molto efficaci: la ratania, la corteccia di quercia, la tormentilla, l’amamelide. Possiedono effetti antinfiammatori ma anche antibatterici e astringenti. Si utilizzano per gargarismi o pennellature riducendo sensibilmente i fenomeni infiammatori. 

Le mucillagini di aloe, malva, altea, tiglio, camomilla e lichene d’Islanda si stratificano sulla mucosa esercitando un’azione protettiva, evitando ulteriori danneggiamenti, facilitando la guarigione. Ad eccezione dell’aloe, che andrebbe utilizzata fresca o in succo, le mucillagini si estraggono per infusione. Tutte le piante citate, dunque, vanno assunte in forma di tisana. Non ci sono alternative paragonabili. Le mucillagini sono dei costituenti chimici estremamente deteriorabili. Vengono rilasciate dalla pianta in acqua bollente dopo un’infusione lunga di almeno quindici o venti minuti per poi dissolversi. La preparazione va consumata subito. L’efficacia dell’utilizzo di queste piante ha una solida base tradizionale. 

C’è poi la propoli, non una pianta ma un materiale resinoso dall’odore fortemente aromatico, raccolto dalle api sui germogli delle piante. Di origine vegetale, viene successivamente elaborata dalle api e arricchita di cera e di secrezioni ghiandolari. Nelle zone temperate le principali fonti di propoli sono gli essudati delle gemme di alcune specie di pioppo.  Le api utilizzano questo materiale come protezione a difesa dell’alveare, per sigillare le pareti interne, per chiudere buchi e crepe, per riparare le celle e rinforzare i bordi. Contiene circa duecento composti che variano a seconda della provenienza geografica, in particolare resine, balsami, olio essenziale e cere (che negli ultimi anni vengono rimosse durante la preparazione della tintura, il rimedio tradizionale). La propoli possiede proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. Si è dimostrata sicura ed efficace nel trattamento del mal di gola (e non solo) sia negli adulti che nei bambini.

Ultimo cenno alla mirra, una oleoresina gommosa raccolta dalla corteccia, per incisione o essudazione spontanea, di Commiphora molmol Engel, un alberello spinoso che cresce in Kenia, Somalia, Etiopia, Arabia. La tintura di mirra ha proprietà, disinfettanti, astringenti, analgesiche.

11 febbraio 2023 – © riproduzione riservata

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