Grillo con un fiore

[di Ernesto Giacomino]

Ennesimi sussulti a Palazzo di Città. Dopo la disfatta nazionale dell’Udc, zoccolo duro della maggioranza consiliare cittadina, e le prese di distanza degli altri attuali alleati in caso di ricandidatura alle prossime amministrative, Santomauro suda freddo. Anche se lui, lo s’immagina, dirà che sono le escursioni termiche di cambio stagione, o il climatizzatore che funziona a scatti. O, come scusa in extremis, quel fatto ritrito della maglia di lana che non va mai tolta prima di maggio.

“Sinistro” di estrazione, poi civico per opportunità e centrista per necessità, il Sindaco si trova ora a un bivio cruciale per il prosieguo del suo cammino politico. Smentito da Cirielli un recente approccio tattico-esplorativo con i Fratelli d’Italia e appena suggellato il definitivo divorzio con taluni dei consiglieri storici artefici della sua ascesa (è di queste ore anche il bye bye di Corrado, che pare tenterà l’avventura in solitaria), non gli resta che guardarsi intorno alla ricerca di forze politiche nuove in grado di sostenerlo nella futura campagna elettorale.

Stando ai risultati nazionali, però, la scelta non pare così variegata. Si potrebbe abbracciare l’asse Pdl-Lega, per dire, a patto di aderire al loro programma di governo e plasmarlo sulla realtà cittadina: federalismo fiscale tra i quartieri, all’urlo di “via Roma ladrona!”, in cui tartassare le zone che mangiano più pesce il venerdì; abolizione integrale dell’Imu, sostituendola con un’offerta a piacere chiesta porta a porta da un chierichetto della parrocchia rionale; abolizione della giustizia municipale con assoluzioni ad personam a seconda del reddito lordo annuo.

Tornare a un’intesa col Pd, invece, non pare fattibile: sia perché è stato velatamente escluso dai rappresentanti locali del partito, sia perché, in verità, nonostante tutt’un servizio straordinario di polizia veterinaria messa in moto tra strade e campagne, non s’è trovato un solo leopardo da smacchiare (al massimo un dalmata in località Fasanara, ed era pure meticcio).

A questo punto, è ovvio, non gli resterà che tentare l’approccio con la forza politica più innovativa e rivoluzionaria del momento: l’M5S, ovvero – come li ha ribattezzati il popolo – i famosi grillini. Qua in città, tra attivisti e simpatizzanti, già se n’è creato un corposo grappolo di seguaci, e come in ogni altra parte d’Italia la cosa è destinata a crescere in maniera esponenziale.

Il problema, in verità, sarà adeguarsi alle poche ma tassative regole previste per entrare nel movimento: parlarsi solo tramite chat (anche a tavola), spostarsi esclusivamente con mezzi pubblici (per raggiungere il Castelluccio è prevista una seggiovia dallo stadio Sant’Anna), preferire, nell’ordine: il B&B all’albergo, la stanza ammobiliata al B&B, la stanza senza mobili alla stanza ammobiliata, il sottoponte del Tusciano alla stanza senza mobili.

Una volta abbracciata questa dottrina, in pratica, Santomauro potrebbe tranquillamente auspicarsi di essere il primo sindaco grillino di Battipaglia; col vantaggio, stavolta, di avere alle spalle una maggioranza solida e senza vezzi migratori. Due soli gap, al momento, ostacolerebbero la sua decisione definitiva: il fatto di potersi mostrare in pubblico solo con tuta e cappuccio integrale (ma pare che abbia già patteggiato la variante “passamontagna e pigiama d’acrilico”), e la necessità, di tanto in tanto, di urlare un “vaffa” a chiunque gli si trovi a portata di voce. Che poi, in realtà, è quello che gli verrebbe da fare pure adesso.

28 marzo 2013 – © riproduzione riservata

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