Il Boldo
[di Simona Otranto, erborista]
Il Boldo (Peumus boldus Molina) èuna pianta medicinale il cui uso, profondamente radicato nella medicina tradizionale, è stato di recente oggetto di notevole attenzione dal punto di vista farmacologico, per la sua efficacia nel trattamento dei disturbi digestivi ed epatobiliari. Si tratta di una pianta originaria del Cile che ben si è adattata anche in Europa dove è stata acclimatata nel XIX secolo. La caratteristica della pianta di mettere germogli anche se il tronco viene reciso e di mettere radici dopo l’abbattimento la rende adatta a colonizzare terreni che hanno subito processi di desertificazione. L’utilizzo delle foglie a scopo medicinale è antichissimo: gli Indios le utilizzavano contro le malattie del fegato, come tonico stimolante e per i calcoli renali. L’infuso delle foglie veniva (e viene ancora) utilizzato infatti come stimolante dell’attività epatica, vermifugo, digestivo, sedativo, per i disturbi biliari come i calcoli ed anche per numerosi disturbi gastrointestinali. Le foglie fresche tritate trovano impiego in impiastri per il trattamento di piaghe, lussazioni e contusioni. Gli usi tradizionali sono estremamente ampi ma non tutti convalidati (o per lo meno non ancora). Nei testi antichi si ritrova l’utilizzo del Boldo anche per il mal di testa, mal d’orecchio, congestione nasale, reumatismi, dolori mestruali, sifilide, dispepsia, flatulenza.
Quel che è sicuro, scientificamente dimostrato, è che aumenta la secrezione biliare in modo significativo, migliorando notevolmente i sintomi quali gonfiore, nausea e bruciore di stomaco. Molti studi attribuiscono gli effetti benefici della pianta al contenuto di Boldina, il principale alcaloide che è stato isolato dalla pianta. Non dobbiamo sottovalutare però il contributo apportato dalla componente polifenolica, in particolare dalle catechine e dai composti correlati. Oggi il Boldo viene consigliato anche in caso distitichezza,infatti l’aumento della produzione di bile ha come conseguenza un’accelerata motilità del colon.
Le spiccate proprietà epatoprotettive, coleretiche, colagoghe e lievemente sedative protratte nel tempo hanno condotto all’inclusione della droga nella Farmacopea europea.
Spesso il Boldo è adoperato come pianta principale o complementare nelle preparazioni epato-digestive insieme al più conosciuto Carciofo, al Tarassaco, o al Cardo mariano.
TISANA COLECISTI E VIE BILIARI
– Carciofo 15g
– Boldo 15g
– Centinodia 10g
– Farfara 10g
– Marrubio 10g
– Ononide 10g
– Parietaria 10g
– Rabarbaro 10g
– Spaccapietra 5g
– Uva ursina 5g
Bollire per 15 minuti due cucchiai da tavola in mezzo litro d’acqua. Filtrare e bere metà liquido al mattino e metà la sera a digiuno.
20 dicembre 2019 – © Riproduzione riservata