Il film di De Caro incanta la critica
[di Annalisa Giancarlo]
Lo scorso 17 febbraio, nei cinema di tutta Italia è uscito Giulia, un film che nella prima settimana di programmazione ha ottenuto un discreto successo al botteghino e ottimi giudizi della critica. Lo ha diretto un giovane regista battipagliese, Ciro De Caro. C’è sembrato il caso di raggiungerlo e di conoscerlo meglio.
Giulia è il suo terzo film da regista. Quanto ha imparato dai primi due?
Ho imparato a non ascoltare troppo quello che si aspettano gli altri da me. Credo che in un certo tipo di cinema sia importante la sincerità e l’urgenza.
Ha vissuto a lungo a Battipaglia. Quali ricordi la legano alla nostra città?
Ho nostalgia di poter girare in bicicletta liberamente, giocare a pallone in un parcheggio, tutte le cose semplici che facevo e che ricordo volentieri.
Il suo film è uno scontro tra due mondi, libertà e regole. Può esserci una via di mezzo, un punto d’incontro tra questi due opposti?
Sinceramente, a questa domanda rispondo con difficoltà. Diciamo che secondo me si dovrebbe vivere senza regole, nel rispetto degli altri. In questo periodo regole e libertà sono dei concetti messi a dura prova e a volte utilizzati come una clava per colpire chi non la pensa come noi. Secondo me c’è sempre un motivo per cui gli altri si comportano in un determinato modo, saperlo ci aiuterebbe a comprendere meglio noi stessi e a capire che non c’è nessun nemico dall’altra parte. Ci sono persone che la vedono in maniera diversa e rispettandole si potrebbe vivere più serenamente. Ma mi rendo conto che forse questo non è difficile, probabilmente è impossibile.
Secondo lei chi è veramente libero?
Secondo me è veramente libero chi guarda l’orizzonte senza lasciarsi spaventare dalla vastità e non guarda indietro, non perde energie per qualcosa che gli è successo in passato. Ecco, queste sono le due condizioni per essere veramente liberi: avere meno bisogni e non avere rimpianti.
I suoi film sembrano raccontare la storia di ognuno di noi.
È vero. I protagonisti sono personaggi che io vedo tutti i giorni, magari li conosco direttamente. A volte sono io, spesso molto camuffato. Se uno guarda con sincerità la realtà e la racconta senza giudicare, viene fuori qualcosa in cui tutti facilmente possono immedesimarsi; perché d’altronde viviamo tutti nello stesso posto, più o meno siamo tutti nello stesso acquario. Il mondo è vasto, ma piccolo tutto sommato; le esperienze, anche quando sono molto diverse, ci accomunano. Mi piace raccontare attraverso il particolare qualcosa di più grande anche se non in maniera spudorata.
Cosa si aspetta da questo film?
Mi aspetto che chi vede Giulia possa apprezzare il fatto che si tratta di un film sincero, onesto e che non giudichi né i personaggi né chi lo guarda. Mi aspetto che si possa notare la semplicità di questo film e il fatto che è stato fatto perché c’era l’urgenza di fare qualcosa. Giulia è cresciuto dentro di me e l’ho voluto raccontare. Spero che questa sincerità arrivi.
Nella foto: Ciro De Caro
26 febbraio 2022 – © riproduzione riservata