Il ginepro e le sue “bacche”

[di Simona Otranto – erborista]

Il ginepro, Juniperus communis L., è una specie di arbusto o piccolo albero sempreverde, molto longevo, appartenente alla famiglia delle Cupressaceae. Il tronco, abbondantemente ramificato, è contorto, la corteccia si distacca in strisce longitudinali rosso-brune, le foglie sono aghiformi, l’apice è rigido e pungente. La pagina superiore della foglia, di colore verde-grigio, è percorsa da una larga linea biancastra. La pianta è dioica, ossia porta gli organi riproduttivi maschili e femminili su due esemplari diversi: avremo piante con soli fiori maschili e altre con soli fiori femminili che produrranno quelle che, comunemente e impropriamente, chiamiamo “bacche” per l’aspetto bluastro e carnoso. Queste strutture non sono frutti ma coni seminiferi più correttamente definite coccole e sono ampiamente utilizzate per le loro caratteristiche aromatiche. Il ginepro cresce spontaneamente in tutta la zona del Mediterraneo, fino ad alta quota, nei luoghi soleggiati e rocciosi. Per la sua bellezza è spesso coltivato nei giardini come pianta ornamentale. 

La droga è costituita da quelle che continueremo a chiamare “bacche”, dal legno e dalle foglie. Queste ultime si possono raccogliere dalla primavera all’autunno e si lasciano essiccare all’ombra; le bacche, invece, solo a completa maturazione, mentre il legno si ottiene scortecciando i rametti di almeno un centimetro di diametro. Bacche e legno si essiccano al sole o in forno a temperatura moderata. 

Il ginepro ha proprietà aromatizzanti, diuretiche, antisettiche, balsamiche. Principi attivi principali: olio essenziale (pinene, canfene, junene, terpineolo, cadinene), acidi organici, juniperina. Il principale utilizzo è in cucina e in liquoreria: in cucina è aroma indispensabile per la cacciagione e per gli arrosti mentre i distillati sono l’ingrediente caratterizzante del gin. Numerose sono anche le ricette per la preparazione di vini, liquori aromatici e grappe. 

Il ginepro è altresì una pianta officinale e medicinale: stimola e aumenta la diuresi, è un disinfettante delle vie urinarie e respiratorie, facilita la digestione, è un ottimo antifermentativo intestinale nonché un espettorante e un sedativo della tosse.

Tra le numerose e antiche usanze tradizionali riporto la cura delle “bacche” indicata nelle “Debolezze di stomaco e nella mancanza di appetito: si prendano il primo giorno 5 bacche, masticandole bene e inghiottendole, il secondo giorno 6, il terzo giorno 7, e così di seguito, aumentando una ogni giorno fino ad arrivare a 15 bacche; poi si torna indietro, diminuendone una ogni giorno finché si giunga a 5. Questa cura, assai semplice, è efficacissima ed è indicatissima anche nel bruciore di stomaco. Si osservi che la cura delle bacche di ginepro è un rimedio potente e sicuro contro il bruciore di stomaco” (Kneipp S., La mia cura d’acqua). 

Sia le bacche che le foglie che la corteccia possono essere infuse in acqua bollente per suffumigi balsamici per l’afonia e le affezioni delle vie respiratorie. L’utilizzo del ginepro per uso interno attualmente è sconsigliato in gravidanza, allattamento e nelle insufficienze renali gravi.

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