In campo e in panchina, l’ubiquo Gianluca Falcone
[di Antonio Abate]
Tutti noi bambini abbiamo sognato di essere la stella di una squadra di calcio e, poi, il geniale tecnico capace di guidare una squadra verso la conquista di un trofeo. Pochissimi lo sono diventati. C’è però chi vive il calcio in modo appassionato e un po’ folle che ha addirittura voluto far combaciare i due ruoli, giocando a calcio e, allo stesso tempo, guidando il proprio club anche dalla panchina. È successo a Battipaglia, protagonista Gianluca Falcone, vera “istituzione” del calcio dilettantistico cittadino e, da quest’anno, calciatore e allenatore del Serroni F.C.
La società battipagliese sta volando sulle ali dell’entusiasmo, inanellando ben otto successi consecutivi e dominando il girone C di Terza categoria salernitana. Un ruolino di marcia esaltante, ottenuto anche grazie al contributo di Falcone, subito concentrato sul nuovo obiettivo dopo la scorsa annata ricca di soddisfazioni con la casacca della Battipagliese: «Ho scelto io di lasciare la Battipagliese – ha detto – A quarant’anni, non volevo essere un peso per la squadra, nonostante avessi fatto bene. Mi sento sempre parte della Battipagliese e la società sa che potrà sempre contare su di me».
Le zebrette sono il passato, il Serroni è invece il radioso presente: «Il progetto non è partito da me – precisa Falcone – ma dall’impegno di alcuni ragazzi e della società. Possiamo dire che è stato amore a prima vista e, finora, ci stiamo divertendo tantissimo».
Mai domo e spesso fumantino da calciatore, Falcone si conferma invece molto più “riflessivo” da tecnico: «Allenare in queste categorie è difficile – ha ammesso – A volte fatico davvero a lasciare in panchina dei ragazzi che meriterebbero la maglia da titolare. Personalmente, coniugo tranquillità e rispetto perché ho la fortuna di allenare dei calciatori impeccabili sia dentro che fuori dal campo e con loro non ho nessun tipo di problema. Se sto andando così bene come allenatore il merito è anche di Daniele Picciariello, una persona splendida con cui sto condividendo questa esperienza da mister».
E quando il Falcone-calciatore gioca male, ci pensa il Falcone-allenatore a capire come gestire le forze?
«Devo ammettere che Falcone non si può sostituire perché è troppo forte – scherza il bomber – In realtà, il ruolo dell’attaccante è proprio questo: giochi malissimo per 93 minuti ma poi insacchi la rete del successo, cancellando la brutta prestazione».
Infine, l’esordiente mister chiosa: «Abbiamo vinto tutte le partite, ma l’importante è aver creato una famiglia, aspetto fondamentale nello sport per arrivare alla vittoria».
Nella foto: i calciatori del Serroni F.C. dopo l’ottava vittoria
14 gennaio 2023 – © riproduzione riservata