In ricordo di Poldina Nastri
Ciao Maestra,
nello scriverti mi prendo la libertà di darti del tu, sono certa che me la concederai perché nulla toglie al rispetto per te, ma aggiunge evidenza all’affetto che io, e credo tutti i tuoi alunni, abbiamo provato nei tuoi confronti.
Se penso a te penso alla persona che, mentre mi insegnava la lettura e la scrittura, mi insegnava a vivere. Sei stata un’insegnante ma soprattutto una Maestra che non ha trasmesso solo nozioni, ma mostrato con l’esempio l’amore per il Sapere. Mentre mi insegnavi a leggere mi hai trasmesso la passione per la lettura. Mentre mi insegnavi le scienze hai acceso la curiosità per il mondo che ci circonda. Mentre mi insegnavi la Storia e la Geografia mi facevi capire che tutti i popoli del mondo, ovunque si trovino, hanno contribuito allo sviluppo dell’umanità e quindi hanno pari dignità.
Ricordo la passione che avevi per la poesia e la letteratura: quando ci spiegavi I Promessi Sposi, l’emozione che provavi leggendo “Quel ramo del lago di Como” o “Scendeva dalla soglia di uno di quegli usci” (forse la tua preferita), ci coinvolgeva.
Ricordo quando, per spiegarci la produzione della seta, portasti in classe un baco da seta, in modo da farci toccare con mano quello che studiavamo sui libri; quando, per spiegarci le frazioni, portasti in aula dei pezzi di cioccolato e li dividesti prima in due parti, poi in quattro… Quando, per spiegarci l’Australia, portasti in classe tanti pupazzetti a forma di koala e canguro ed anche un boomerang! Quanti ricordi!
Hai svolto il tuo ruolo di Maestra in modo completo, curando non solo la crescita culturale dei tuoi alunni ma anche quella personale e morale. Ci hai trasmesso valori quali il senso del diritto e del dovere, il principio di uguaglianza, il senso di giustizia e l’amore all’Italia.
In classe ci volevi tutti amici; nessuno di noi ha mai avuto un compagno di banco, ma volevi che ruotassimo in modo da favorire l’integrazione. Ci hai insegnato la solidarietà invitandoci a non negare l’aiuto ad un compagno rimasto indietro. Ci hai insegnato ad avere la mente ed il cuore aperti verso le diverse culture, ma ci hai educato anche ad amare sinceramente il nostro Paese, l’Italia. Con quanto trasporto cantavi l’Inno Nazionale!
Non sei stata una maestra severa, una di cui i bambini avessero timore; sei stata sempre affettuosa ma autorevole. Non ci hai sgridati, ma corretti quando necessario. Non hai mai perso la pazienza se qualcuno di noi aveva bisogno che tu rispiegassi qualcosa. Ci hai spinti a provare da soli a superare le difficoltà prima di chiedere l’aiuto di un compagno o il tuo. I tuoi alunni rimanevano “tuoi” anche dopo la fine delle scuole elementari. Ti tenevi informata sui nostri studi, sui nostri progressi e sulla nostra vita ed i nostri traguardi raggiunti ti rendevano fiera.
Sei stata una persona gioiosa, positiva, appassionata e coinvolgente; la tristezza non si addice all’immagine che ho di te, quindi non voglio salutarti con mestizia, voglio invece dirti grazie a nome mio e di tutti i tuoi alunni per quello che ci hai insegnato, per l’affetto che hai avuto per noi, per gli errori che ci hai corretto e soprattutto per l’esempio che ci hai dato.
Tu continuerai ad esserci, perché i semi che hai piantato nei nostri cuori di bambini produrranno frutti nelle nostre vite. Ciao Maestra Poldina, da quell’alunna che tu hai sempre affettuosamente chiamato Paoletta.
Paola Mazzone
Nella foto in alto: la maestra Poldina Nastri.
20 marzo 2020 – © Riproduzione riservata