La “buona destra” di Rossi

[di Romano Carabotta]

Era giovedì 31 ottobre quando, presso il salotto comunale di Palazzo di Città, è stato presentato il nuovo saggio firmato da Filippo Rossi, Dalla parte di Jekyll. Manifesto per una buona destra, Marsilio editore. Ad animare la serata i giornalisti Oreste Vassalluzzo e Mariano Iodice che ne hanno discusso insieme all’autore.
Filippo Rossi, giornalista di rilievo, fondatore e responsabile del festival culturale Caffeina e da sempre studioso della destra italiana, nel suo libro affronta l’interrogativo che, in un periodo dominato da incertezze e da agitazioni politiche, serpeggia in taluni ambienti e tra alcuni elettori: è possibile una destra che sia alternativa a quella rappresentata dall’offerta politica di Salvini e Meloni? La risposta, secondo l’autore, è affermativa.
Anche se non tramutabile in un sistema-partito vero e proprio, tale progetto alternativo potrà, col tempo, riprendersi quegli elettori che sentono propri argomenti da sempre riconducibili ad una politica di destra, senza dover essere costretti a condividere il riferimento leghista, esponente di una destra che Filippo Rossi definisce “con la bava alla bocca, che ha bisogno dell’odio per vivere”.
Quali sono le basi di tale progetto? Elogio della diversità, riscoperta di una patria aperta e accogliente, difesa del progetto europeo. Questi alcuni punti da cui la buona destra potrebbe rinascere.
“Ci basterebbe raggiungere il 10% dell’elettorato per considerarla una vittoria. Il nodo è attorno ad una scelta di carattere politico e valoriale forte – afferma convinto, Rossi – non bisogna cadere nell’errore di avere come obiettivo la conquista di tutto il loro elettorato, altrimenti si rischia di diventare proprio come loro”. È forte la distanza che nel corso della serata viene assunta tra il noi e il loro, quasi che questa idea di un’altra destra già esista, ma che nulla abbia a che fare con i partiti che oggi sono in testa ai sondaggi. 
Pensare un’altra destra, dunque, secondo Filippo Rossi. Se poi sarà davvero quella buona, sarà la storia a deciderlo.

Nella foto: Il giornalista Filippo Rossi

8 novembre 2019 – © Riproduzione riservata

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