La delibera della discordia

[di Stefania Battista]

I fatti
Una delibera di Giunta che ha aperto un dibattito acceso in città. Si tratta della numero 79 dell’8 aprile 2022 che, passata sotto silenzio per quasi un mese, è venuta alla ribalta nei giorni scorsi quando il consigliere di minoranza Maurizio Mirra, dopo un esame certosino degli ultimi atti di Giunta, l’ha letta ed esaminata. La delibera in questione approva la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti in via Domodossola, in un’area privata che apparteneva alla famiglia De Biase. Ad acquistare il suolo, classificato come zona B2 dal vecchio Piano regolatore del 1972, la ditta Cascone srl di Scafati. Si tratta di una estensione di circa seimila metri quadri all’interno della quale il distributore dovrebbe occuparne poco meno di duemila, mentre il resto verrebbe ceduto al Comune dopo avervi realizzato “un’area a verde alle spalle del distributore, oasi urbana con diverse piantumazioni e percorsi per passeggiate”.
L’oasi, come la definisce la delibera, dovrebbe giungere a nord fino al Tusciano e congiungersi alla villa comunale Ezio Maria Longo. La manutenzione verrà affidata per dieci anni alla ditta Cascone. Nei duemila metri quadri adibiti a distributore, invece, è prevista anche una zona parcheggio a servizio della pompa che dovrà fornire anche gas, oltre a benzina e diesel. Non si prevedono colonnine per auto elettriche, ma vi è una generica indicazione di “utilizzazione anche di fonti rinnovabili” nella realizzazione.
Non vi sarebbero, secondo gli uffici tecnici comunali, motivi ostativi alla concessione poiché, secondo la legge regionale 7 del 2020 (testo unico sul commercio) “l’intervento proposto non presenta alcun elemento di incompatibilità con la stessa: l’impianto sorgerà in area privata fuori dalla sede stradale, né si tratterebbe di impianti situati in zone pedonali e/o a traffico limitato in modo permanente”.
Eppure la richiesta di autorizzazione alla costruzione del distributore è stata presentata in prima istanza sulla base di una semplice promessa di vendita del terreno, poi formalizzata con un successivo atto notarile. Il permesso a costruire era stato subordinato all’approvazione della convenzione che è avvenuta, appunto, con la delibera dell’8 aprile, pubblicata solo la settimana scorsa.

Le reazioni
Polemiche e contrapposizioni intorno alla delibera di Giunta che accetta, come costo di costruzione, la realizzazione di “un’oasi verde” alle spalle del distributore di carburanti che sorgerà in via Domodossola. Nei pressi del Liceo Medi. «Una cosa è cosa vorrei fare in questa città, un’altra sono le leggi – ha risposto la sindaca Cecilia Francese – Il Puc non l’abbiamo adottato ancora perché scatterebbero le norme di salvaguardia e bloccheremmo tutto per sei mesi. Quindi anche gli imprenditori o i privati che stanno portando avanti il 110 o i famosi 7bis. Invece abbiamo molte pratiche che attendono da troppo tempo e non è giusto bloccarle. L’autorizzazione (riferendosi a quella dell’area di servizio, ndr) era già stata data dagli uffici. Noi come Giunta abbiamo solo chiesto in cambio l’area a verde. Non erano neppure tenuti ad accettare. Hanno autorizzazione dei Vigili del Fuoco e dell’Asl. Il permesso non poteva essere negato altrimenti avrebbero fatto ricorso al Tar».
Una tesi ribadita dall’assessore alle attività produttive Egidio Mirra: «Innanzitutto è una delibera perfettamente legale. Chi meglio dei Vigili del Fuoco può decidere e dare un parere? Il resto è polemica politica. Poi vorrei dire che abbiamo bisogno di imprenditori che investano. Quindi ben venga un distributore di carburanti. Magari ci fossero più richieste».
Di segno totalmente opposto il parere della minoranza. A cominciare da Maurizio Mirra per Civica Mente: «Stiamo ponendo in essere tutte le azioni per scongiurare questa decisione folle. Un distributore di benzina accanto ad un istituto che conta oltre 2500 studenti… Per noi è uno scandalo. Questo progetto è un perfetto esempio di come viene presa in giro, in punta di Prg, la nostra città da 30 anni».
«Anche se l’intervento è astrattamente assentibile – commenta Azzurra Immediata di Liberali e Solidali – Non c’è alcun cenno nella delibera a qualsiasi tipo di vincolo. Esistono vincoli preesistenti in quell’area? Dopotutto è a ridosso del fiume e potrebbe esserci il vincolo dell’autorità di bacino. Premesso che in tal caso non decade automaticamente, allora ci si dovrebbe rideterminare per eventualmente eliminarlo. Ma poi ne contestiamo l’opportunità, visto che è a ridosso di una scuola, nel luogo ipoteticamente destinato al Parco del Tusciano. Un po’ di verde e qualche panchina non sono la stessa cosa. A queste valutazioni aggiungo lo sconcerto per la modifica apportata all’ordinanza che vietava la circolazione in città di tir con pieno carico superiori a 75 quintali. Ora potranno circolare. Non mi sembra la direzione giusta per una città sostenibile».
Telegrafico e ironico Antonio Visconti: «Finché andrà avanti questo indegno teatrino del Puc nel cassetto o dietro l’angolo, vedremo spuntare ancora tante pompe di benzina, palazzi e tante “cambiali” da saldare».

Nelle foto: l’area dove dovrebbe sorgere un nuovo distributore di carburanti, Maurizio Mirra ed Egidio Mirra

4 giugno 2022 – © riproduzione riservata

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