La Regione non arretra, l’impianto si farà


«Una macchina infernale». Cecilia Francese parla così delle procedure per la realizzazione dell’impianto di compostaggio. E dall’inferno, si sa, non si torna.
Tant’è che la giunta campana non arretra di un millimetro. Il vicegovernatore Fulvio Bonavitacola accetta di interloquire con l’amministrazione comunale per quel che riguarda le opere di compensazione, la bonifica delle discariche presenti sul territorio e la possibilità d’una seconda uscita autostradale, ma non vuol saperne di bloccare l’iter dei lavori per la realizzazione d’un impianto di compostaggio da 35mila tonnellate annue d’umido all’interno del centro di trattamento meccanico biologico di Battipaglia, il cosiddetto stir.
«Sapevamo che non sarebbe stato facile; nonostante sia stato un incontro proficuo e costruttivo, non abbiamo ricevuto rassicurazioni sul blocco dei lavori». Lo dice la Francese al termine dell’audizione del 16 ottobre, al tavolo della commissione regionale sull’ambiente, presieduto da Gennaro Oliviero. Un segnale inequivocabile, da Napoli, era arrivato già il 3 ottobre, quando la commissione di gara aveva già aperto i plichi delle offerte avanzate dalle aziende intenzionate ad accaparrarsi un appalto da 7,4 milioni per la costruzione del sito. Ad avere la meglio, la Monsud d’Avellino: la ditta irpina ha presentato un ribasso del 27 percento rispetto all’importo a base d’asta, e dunque dovrebbe realizzare l’impianto alla cifra di 5,4 milioni di euro. Quando lo apprendono, i battipagliesi s’infuriano.
Ed è questo il clima in città quando alle 11 e trenta d’un lunedì mattina la Francese siede a quel tavolo in una sala del Centro direzionale di Napoli. La sindaca legge una lunga relazione, accompagnata da un corposo fascicolo, ed esprime tutto il suo malcontento per l’apertura dei plichi e per un incontro convocato a più d’un mese e mezzo dal 28 agosto, quando lo aveva richiesto. «La contestazione non salva la Regione, sorda alle richieste d’ascolto del territorio, e neppure la Provincia, responsabile d’uno stir che dà tanti problemi». Durissima l’endocrinologa, che chiede «di fermare la macchina infernale della procedura della realizzazione dell’impianto e aprire un tavolo per alleggerire il contributo cittadino alla gestione dei rifiuti, assumere impegni sulle bonifiche, sul ridisegno della mobilità e su una politica di controlli che coinvolga il Comune». Bonavitacola accetta il tavolo e si dice propenso a trattare, riconoscendo che il carico di rifiuti può essere oggetto di discussione, ma non vuol bloccare i lavori: «Per la Regione l’acquisizione dei pareri risale al 2015», spiega la sindaca. Poi il vicegovernatore va via, e parlano l’assessore comunale Stefania Vecchio e il consigliere di maggioranza Pino Bovi, che reputa inaccettabile che Battipaglia ospiti più del 50 percento del pattume prodotto in provincia. A nome dell’opposizione interviene Gerardo Motta: «Non ci fidiamo della Regione. Lo stir va fermato. In città, per molto meno, nel ’69 ci scapparono due morti …». Il leader della minoranza, nel corso del summit, interrompe a più riprese la discussione, manifestando il proprio malcontento: battibecca con Oliviero, che minaccia di farlo allontanare dalla sala. Dissenso pure da Rosario Rago di Confagricoltura e Alfredo Napoli di Legambiente. I referenti del comitato Non vogliamo il sito di compostaggio chiariscono che Battipaglia s’è compattata contro il sito, ma non nascondono l’amarezza: «Un’audizione deludente – commenta la portavoce Stefania Battista – visto che Bonavitacola non retrocede e il Comune sarà chiamato a trattare per una mitigazione, ma non è ciò che chiedevamo. Se lo stir è in perdita, lo chiudano!». Accanto ai no-compost, i consiglieri regionali pentastellati Michele Cammarano e Vincenzo Viglione, il vice coordinatore provinciale di Forza Italia Gaetano Amatruda e la referente di Rivoluzione cristiana Salerno Rosaria Sica.
E il 16 sera, in aula consiliare a Palazzo di Città, si torna a parlare di compostaggio. «Siete andati a Napoli a perdere tempo», afferma Luigi D’Acampora. Renato Vicinanza dice di «non aver gradito l’atteggiamento di Oliviero» e Motta chiede che «l’intera cittadinanza si mobiliti e vada davanti allo stir per impedire i lavori». Parere simile a quello di Valerio Longo, che dagli scanni della maggioranza dice che «è arrivato il tempo della lotta». Bovi è ottimista: «Almeno adesso abbiamo un tavolo di confronto con la Regione».

20 ottobre 2017 – © Riproduzione riservata
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