La scuola riapre: alla Salvemini sono pronti

[di Francesco Bonito]

Durante questa calda e “contagiosa” estate, mentre molti erano ancora in vacanza, nelle scuole e negli istituti comprensivi battipagliesi tra i banchi, nei corridoi insolitamente silenziosi, ci si arrovellava per risolvere il rebus del distanziamento degli alunni, la sciarada degli ingressi scaglionati. Metro alla mano, occhio ai provvedimenti governativi, orecchio alle indiscrezioni che trapelavano dal ministero, i dirigenti scolastici e i loro collaboratori si prodigavano per trovare le soluzioni per garantire agli studenti e alle loro famiglie la possibilità di iniziare l’anno scolastico in sicurezza.

Per capire come stesse andando questa corsa contro il tempo, abbiamo visitato uno degli istituti comprensivi più importanti della città: la scuola Gaetano Salvemini in via Ravenna. Un edificio grande, con ampi spazi anche all’aperto, che ospita alunni della scuola dell’infanzia, della primaria e della scuola secondaria di primo grado (materna, elementare e media, come si diceva nello scorso millennio). Ad accoglierci la dirigente scolastica Anna Maria Leone. La prima sensazione, entrando nell’istituto e girando per le aule, è che sia tutto sotto controllo. La preside mostra consapevolezza e padronanza della situazione, a quanto dice è praticamente tutto pronto per la prima campanella, il 14 settembre. Proviamo a capire se è vero e, se sì, come hanno fatto.

Quali problemi avete dovuto affrontare e come li avete risolti? «Il primo e più importante è quello del rispetto della distanza minima tra gli alunni (1 metro, ndr). Noi siamo fortunati, abbiamo aule molto grandi, in media di circa 50 metri quadrati; questo ci consente di ospitare sezioni di 20-22 alunni senza correre rischi e senza, soprattutto, dividere le classi già formate negli anni precedenti. Tutte le aule sono pronte, anche se non dovessero arrivare in tempo i banchi singoli».

Avete quindi pronto un “piano b”? «Certo. La soluzione che abbiamo trovato ci consentirà di rispettare le prescrizioni, anche usando i vecchi banchi (e mostra la disposizione delle “sedute”, ndr). La preside Leone si muove con sicurezza e cognizione di causa in tutte le aule: si capisce che ha seguito da vicino l’adeguamento imposto dal ministero. Corridoi, aule, bagni e tutti gli spazi comuni sono “tappezzati” da adesivi calpestabili e cartelli con le prescrizioni da seguire». 

E la regolamentazione degli ingressi e delle uscite? «Il nostro istituto gode di spazi esterni ampi e ha numerosi accessi. Questo ci consente di dividere in gruppi omogenei gli alunni, prevedendo orari di ingresso differenziati e, soprattutto, percorsi divisi tra alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria». 

Mi vengono mostrati i varchi esterni, almeno tre differenti, e gli ingressi nelle varie sezioni della scuola: numerosi e ben distinti. La Salvemini è così grande e ben organizzata che sembra quasi un piccolo campus universitario.

I controlli? La gestione di eventuali casi sospetti? «Su questo garantiremo un’attenzione massima e ci siamo attrezzati anche oltre le prescrizioni e le dotazioni obbligatorie. Abbiamo installato un termo-scanner all’ingresso, e acquistato oltre trenta pistole-termometro (una per ogni classe) in modo che i docenti potranno misurare la temperatura agli alunni, se lo riterranno necessario. Inoltre, abbiamo sofisticate apparecchiature per la sanificazione quotidiana delle aule, oltre a tutto quello che serve per garantire ambienti salubri e controllati».

Quanti soldi avete avuto per questi interventi? «Circa 75mila euro, in proporzione come le altre scuole di Battipaglia. Li spenderemo con oculatezza e per tutelare la salute dei nostri piccoli ospiti. Abbiamo anche sistemato gli spazi esterni e probabilmente attrezzeremo con delle tende parasole anche il nostro l’anfiteatro all’aperto (per esercitazioni e laboratori), e rinnovato l’area giochi dedicata ai bambini più piccoli».

Ci saranno classi che faranno il tempo prolungato? Dove sarà la mensa? «Sì, ma non avremo più la sala mensa; i bambini consumeranno il pasto in aula. Nel locale che ospitava la mensa ricaveremo quattro aule in più per la scuola dell’infanzia». 

Capitolo personale: avrete nuovi docenti e nuovi collaboratori? «Certo. Abbiamo fatto richiesta per decine di nuove “risorse”, docenti e non. Contiamo di incrementare l’organico in modo da poter formare classi meno numerose e garantire tutte le esigenze di una scuola moderna ed efficiente. Abbiamo già nominato il referente Covid e siamo in procinto di stipulare il contratto col medico. Come può vedere, siamo pronti. Attendiamo solo la conferma dalla Regione della data di apertura».

Secondo lei le scuole riapriranno il 14 settembre? «Difficile fare una previsione, non dipende da noi. Diversi segnali farebbero pensare a un rinvio al 24 settembre. Ma non ho più elementi di quanti ne abbia lei. Comunque, noi siamo già pronti».

Lo vedo che la scuola è pronta. Ma voi, umanamente, siete pronti a questa nuova difficile sfida? «Siamo consapevoli della difficoltà di questo anno scolastico alle porte, per i bambini soprattutto. Loro sono da sette mesi senza la scuola, senza i compagni di classe, senza le maestre e i professori. A loro si chiede uno sforzo emotivo non indifferente, per questo tutti noi adulti, docenti e genitori, dobbiamo aiutarli in questo passaggio così delicato, rassicurandoli, accogliendo le loro difficoltà e mostrando serenità e autorevolezza. Ho parlato con i “miei” docenti: dobbiamo essere una squadra compatta e generosa». 

A proposito dei docenti… Si sono sottoposti di buon grado ai testi sierologici o ci sono state delle resistenze? «Tutti disponibili. Siamo persone responsabili, vogliamo tutelare i colleghi, gli alunni e le loro famiglie».

Il “giro” nella scuola è finito da un pezzo. La preside torna dal suo team, come un carismatico coach. La partita è difficile, ma la sensazione è che questa e tutte le altre scuole proveranno a vincerla, o comunque a giocarla al meglio delle proprie possibilità. Superare il Covid-19, ritrovare una quota di normalità, passa da quelle aule, da quei banchi, da quelle cattedre. 

Nelle foto: la dirigente scolastica Anna Maria Leone, un’aula predisposta per i banchi singoli

5 settembre 2020 – © Riproduzione riservata

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