La spazzatura sotto il tappeto
[di Romano Carabotta]
Il 9 ottobre, il giorno in cui Eboli si risvegliava traumaticamente per la notizia dell’arresto del suo sindaco Massimo Cariello, a Battipaglia il Coordinamento Battipaglia dice basta, da circa tre anni attivo con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza in materia ambientale e tutela della salute, ha tenuto una conferenza stampa in streaming per comunicare ai cittadini “l’ennesimo schiaffo alla nostra comunità perpetrato dalla regione Campania”, come si legge nel post di presentazione dell’evento pubblicato su Facebook.
Tre giorni prima, il Coordinamento chiede di incontrare con urgenza la sindaca Cecilia Francese: incontro tenutosi l’8 ottobre. Dell’incontro, immediatamente, non si dice soddisfatto il Comitato, che conferma in un altro post di riepilogo “quanto abbiamo rilevato sembra essere fondato: la Regione sta perpetrando l’ennesimo sopruso nei confronti della nostra città”. Anche l’Ufficio staff della Sindaca, nel frattempo, rende note le circostanze e gli esiti dell’incontro con un comunicato stampa, ringraziando i Comitati per la loro sollecitazione e tranquillizzando i cittadini.
Oggetto della sollecitazione del Coordinamento Battipaglia dice basta, dell’incontro a Palazzo di Città e della successiva conferenza stampa, è il bando di gara d’appalto n.110/2020 indetta da Invitalia per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti presenti nei siti di stoccaggio di Buccoli e Castelluccio, finanziato dalla Regione nell’ambito dell’Intervento Strategico “Piano Regionale di Bonifica”. Ai fini dello sviluppo della progettazione, nel DPP (Documento Preliminare all’avvio della Progettazione) vengono individuati quattro lotti funzionali, corrispondenti a uno o più ambiti territoriali. Il lotto 4 comprende 11 siti di stoccaggio provvisorio di RSU, tra cui proprio i siti di Battipaglia, in località Buccoli e Castelluccio. È su quest’ultimo che va concentrata la nostra attenzione. Infatti, nella tabella che riporta per ciascun sito la stima di rifiuti presenti in tonnellate, se per tutti la quantità stimata è arrotondata (30.000 tonnellate per il sito di Ercolano e 1.600 per quello di Casandrino), come è giusto che sia trattandosi di mera stima, per il sito di Battipaglia Castelluccio le tonnellate stimate sono 39.072; cifra non indifferente ai fini dell’intervento. Infatti, nell’Elaborato tecnico di indirizzo allegato al DPP, viene specificato che la dotazione programmatica per il suddetto intervento (i fondi disponibili) è pari a circa 46 milioni di euro, ma che tale importo è destinato anche agli interventi di rimozione dei rifiuti da altri tre siti, operata cioè dai comuni di Mondragone, Cellole e Giugliano in Campania, con conseguente decurtazione di poco più di 9 milioni di euro dalla stessa dotazione programmatica. Pertanto, alla fine, agli 11 siti di stoccaggio provvisorio – tra i quali i due di Battipaglia – sono riservati 34.103.844 euro. Fin qui il problema pare non sussistere.
Senonché, dopo il chiarimento su tale rimodulazione economica, si legge che: “per specifici siti (in particolare Battipaglia Castelluccio) si potrà valutare anche il ricorso a soluzioni di messa in sicurezza permanente”.
Ora, bisogna chiarire la distinzione tra bonifica e messa in sicurezza permanente: la bonifica consiste in una serie di interventi atti a eliminare le fonti di inquinamento, al fine di ripristinare l’area contaminata e renderla nuovamente fruibile. La messa in sicurezza permanente, al contrario, non è finalizzata alla rimozione degli inquinanti, ma soltanto al loro contenimento, spesso operato applicando una copertura sulla superficie interessata e ricoprendo poi il tutto con qualche metro di terra (un po’ come nascondere la polvere sotto il tappeto, insomma).
In sintesi: la Regione Campania, vista la necessità di provvedere con i 46 milioni di euro disponibili anche ai tre siti di Mondragone, Cellole e Giugliano, può destinare soltanto 34 milioni di euro agli undici siti di stoccaggio provvisorio tra cui figurano Battipaglia Buccoli e Battipaglia Castelluccio. Il sito di stoccaggio provvisorio di Castelluccio risulta essere, per solo 72 tonnellate, quello che contiene la maggiore quantità di rifiuti. Da questa stima (l’unica talmente precisa da contare perfino le decine) deriva una determinazione molto penalizzante per la nostra città. Infatti, accreditando Castelluccio come il sito più grande e richiamando la difficoltà di smaltimento finale dei rifiuti, si indica solo Battipaglia quale sito su cui può essere effettuata la messa in sicurezza permanente, piuttosto che lo svuotamento previsto per tutti gli altri. Il criterio di tale scelta non è indicato, sono solo le presunte 72 tonnellate di rifiuti in più che “condannano” il sito battipagliese a un intervento meno efficiente e più economico.
Il bando è scaduto a giugno, e la nostra amministrazione comunale, ormai, può fare ben poco da un punto di vista giuridico. Può, però, farsi valere politicamente, come suggerito nella conferenza stampa dal Comitato. Nel suo comunicato la Sindaca tranquillizza tutti, sottolineando che la possibilità di destinare a Battipaglia un trattamento diverso rispetto agli altri siti è una questione “meramente teorica”. Confidiamo che sia così, ma la lunga storia di Battipaglia “polo campano del rifiuto” non lascia ben sperare. È questa una buona occasione per l’amministrazione regionale (forse l’ultima) di dimostrare di avere a cuore un territorio che alle scorse elezioni l’ha promossa con un plebiscito.
17 ottobre 2020 – © Riproduzione riservata