La Spes premia il fair play

SpesUna serata dai toni forti ed emozionanti quella vissuta presso la Scuola Calcio Spes lo scorso 12 giugno con la presenza di Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso circa un anno fa nei pressi dello Stadio Olimpico di Roma (finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina). L’appuntamento era dedicato al Premio fair play 2015, con la consegna degli attestati di benemerenza ai ragazzi che nelle varie compagini del sodalizio spessino più di altri si sono distinti per fair play e l’intervento della signora Leardi ha arricchito ancora di più una serata già piena di profondi significati. Alla cerimonia fortemente voluta dalla dirigenza della società biancoverde e da mister Liano Caporaso – fautore dell’iniziativa – e moderata dall’ADS Spes Carmine Tarantino, hanno preso parte la professoressa Giuseppina Dante e il vicepreside dell’I.C. A. Gatto di Battipaglia Giuseppe Manzo, che hanno portato la loro personale esperienza di educatori impegnati costantemente nel difficile compito di insegnare ai giovani il rispetto e i valori di correttezza che dovrebbero sempre animare il mondo dello sport e la vita in generale. Valori condivisi dalla Scuola Calcio Spes che attraverso le sue iniziative cerca di inculcare nei propri atleti il rispetto per se stessi, per gli avversari, fornendo gli strumenti adatti per crescere uomini e non solo atleti. Su tutte, l’organizzazione del Terzo Tempo, che alla fine di ogni gara casalinga ha visto le sue squadre impegnate nei vari campionati, vivere un momento di condivisione con i propri avversari.
La serata dedicata al premio fair play si è conclusa con l’intervento dell’ospite d’onore: la signora Leardi ha raccontato la storia di un giovane, il figlio Ciro appunto, amante del calcio e della sua squadra del cuore, il Napoli; un ragazzo come tanti che amava il calcio appassionatamente e che per un tragico destino ne ha conosciuto il lato più oscuro. La madre ha voluto raccontare la storia del figlio Ciro in un libro i cui proventi saranno destinati alla Fondazione Ciro Vive, per essere utilizzati in varie iniziative che avvicinino i ragazzi e le famiglie allo sport in modo sano, per far sì che eventi come quelli che hanno colpito la sua famiglia non si verifichino mai più.

19 giugno 2015 – © Riproduzione riservata
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