L’Alba del 2016
Negli ultimi dodici mesi, una delle preoccupazioni principali dei battipagliesi è stata il futuro di Alba e dei suoi lavoratori. Dopo la fusione con Nuova, infatti, l’amministrazione commissariale aveva spiegato che il destino della partecipata sarebbe stato determinato dal criterio di economicità dei servizi offerti. Per questo, quando nei primi giorni di gennaio è stato pubblicato l’affidamento dei servizi di igiene e manutenzione pubblica, in molti hanno tirato un sospiro di sollievo.
Sul finire del 2015, precisamente il 30 dicembre, la commissione straordinaria ha firmato l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani cittadini. Accanto a essi, il Comune ha confermato anche l’affidamento del servizio di manutenzione del patrimonio comunale, prima di competenza di Nuova. L’affidamento avrà una durata annuale. Per i servizi di igiene, il Comune ha previsto un costo di 7 milioni e 100mila euro. Unica eccezione, il servizio di spazzamento stradale. Per esso, infatti, il Comune prova nuovamente l’affidamento esterno. A base d’asta è stato posta l’offerta massima di 237mila euro. Per la manutenzione del patrimonio, invece, sono stati messi da parte 1 milione e 900 mila euro.
Qualche dubbio sulla situazione di Alba si era avuto sul finire dell’anno. Quando, cioè, erano iniziate a circolare voci in merito a un disaccordo fra l’amministrazione commissariale e l’amministratore unico della società partecipata, l’ingegnere Luigi Giampaolino. Secondo tali indiscrezioni, il manager della società comunale sarebbe stato alla ricerca di un affidamento di tre anni. Al contrario, la commissione avrebbe voluto testare Alba ancora per sei mesi, lasciando poi alla politica il compito di decidere il futuro della società. Alla fine, come in ogni trattativa che si rispetti, ci si è incontrati a metà strada. Anche perché, Giampaolino avrebbe ottenuto l’aiuto di un consulente esterno. Si tratterebbe di un ingegnere proveniente dalla provincia di Caserta, che affiancherà Giampaolino nella gestione della società per sei mesi. Fino a quando, cioè, dovrebbe terminare il mandato della commissione straordinaria.
La situazione di Alba e Nuova coincide, in buona parte, con le sorti del dissesto finanziario del Comune. Era nelle due società che la commissione straordinaria sin da subito individuò uno dei mali principali del bilancio comunale. Dopo l’addio di Vito Santese, uomo di fiducia dell’ex sindaco Santomauro, la commissione straordinaria pose a capo della società Giampaolino. Sotto la guida dell’ingegnere, le due società si sono fuse, tornando sostanzialmente alla situazione originaria. Accanto a questo, il Comune ha cercato di ridurre la spesa, in particolar modo per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Una strada impervia, che ha lungamente visto lavoratori e amministrazione contrapporsi, a tratti anche in maniera dura. Anche sul fronte dei servizi di manutenzione, la triade commissariale ha effettuato un giro di vite. A poco a poco, infatti, si sono sempre più ridotti gli affidamenti esterni per tutti gli interventi che richiedessero l’intervento di operai specializzati. Dai lavori di riqualificazione della scuola “Edmondo De Amicis”, sino agli abbattimenti di opere abusive, il Comune ha costantemente privilegiato gli ex lavoratori di Nuova, che Alba aveva ricevuto in dote.