Lanaro vince, perde il Pd
Al termine d’una domenica lunghissima, i primi applausi per Enrico Lanaro arrivano poco prima delle 23. La platea dell’auditorium del Centro sociale, a via Guicciardini, è gremita: gli occhi delle persone sono tutti rivolti verso il palco, dove gli scrutatori, costantemente monitorati dai membri della commissione di garanzia, hanno appena ultimato il conteggio relativo alle schede contenute nella prima urna. Lanaro e Ciotti sono lì, in auditorium; Oddati e Galdi, invece, non sono a via Guicciardini.
Quando sono state scrutinate soltanto le preferenze espresse ai banchi della prima sezione, il vantaggio è netto. Ben 443 voti per Lanaro: il veterinario ha quasi doppiato il candidato di Vincenzo De Luca, Oddati, fermo a 231 consensi. E l’ex assessore del Comune di Napoli è stato scalzato pure da Pietro Ciotti, che la prima urna consacra secondo con ben 272 voti. Galdi è fermo a 141 consensi. Dai simpatizzanti del Movimento Pro Battipaglia si leva un’ovazione: salvo clamorosi stravolgimenti, Enrico Lanaro sarà il candidato della coalizione del centrosinistra.
Alle emittenti locali il veterinario rilascia già dichiarazioni da vincitore. Sul palco, i militanti delle forze di centrosinistra vanno avanti con le operazioni di scrutinio.
A Napoli c’è già il candidato sindaco; a Battipaglia, invece, si procede a rilento. La massiccia affluenza ha mandato in tilt l’apparato organizzativo delle primarie, o meglio, l’ha notevolmente rallentato.
Gli operatori prendono a scrutinare due sezioni per volta, e così, i dati del secondo e del terzo seggio vengono divulgati insieme poco dopo la mezzanotte. Il trend è sempre lo stesso, e Lanaro sorride: ai 443 voti della prima sezione, infatti, s’aggiungono le 434 crocette della seconda e le 497 della terza. Ciotti continua a mantenere la seconda posizione e scalza Oddati, sovvertendo i pronostici dei vertici provinciali e regionali dei democrat: per il sindacalista, arrivano 267 crocette dal secondo seggio e 282 dal terzo; per Oddati, 227 e 263. L’outsider Galdi, invece, conquista 116 preferenze nella seconda sezione e 113 nella terza. L’andamento è incontrovertibile: vince Lanaro; Ciotti perde, ma a testa alta; Oddati crolla; Galdi non sfigura. Le operazioni di scrutinio, ovviamente, proseguono. All’una e un quarto di notte arrivano i risultati dello scrutinio della quinta sezione. È ufficiale: Lanaro ha vinto con 2239 consensi, Ciotti, secondo, conquista 1284 preferenze, Oddati 1145, Galdi 630 (31 bianche e 35 nulle).
Il vincitore si gode la festa. Gli passano una bottiglia di spumante: lui stappa e brinda. Poi l’abbraccio con i sostenitori, con la famiglia e, in maniera significativa, con Ciotti.
Lanaro vince. Il Partito democratico ha perso le primarie: troppo frammentato l’elettorato dem. Anche se per qualcuno il Pd battipagliese può sorridere, vista l’affluenza da record: 5368 votanti, un dato incredibile. Di sicuro perdono i livelli più alti del Partito democratico: perde chi, a poche settimane dalle primarie, ha inserito un altro nome nel calderone dei candidati; perde chi, in fondo, quelle primarie neanche avrebbe voluto che fossero indette. E Davide Bruno, segretario sezionale del Pd, che più di ogni altra persona aveva voluto le consultazioni interne alla coalizione, parla così: «Il Pd paga una frammentazione che non si è risolta, anzi è divenuta maggiore in seguito alle scelte delle ultime settimane. D’altronde, in assemblea avevo già preannunciato che, come partito, avremmo raccolto il 60% dei consensi ma che i nostri candidati avrebbero rischiato di perdere».