L’anemia, la spia
[di Fausto Bolinesi – medico di famiglia]
Le cellule dei tessuti e degli organi che compongono il corpo umano per poter vivere hanno bisogno dell’ossigeno, a portarlo ci pensano i globuli rossi che costituiscono una delle componenti corpuscolate del sangue. Al loro interno trasportano una proteina, l’emoglobina, che contiene quattro atomi di ferro al quale è legato l’ossigeno. Proprio per lasciare spazio all’emoglobina, i globuli rossi sono privi di nucleo e, dal momento che hanno una vita di poco superiore a tre mesi, sono continuamente prodotti dal midollo osseo, quindi c’è un loro costante ricambio. Potremmo paragonarli a dei vagoni che partono dalla stazione dei polmoni e percorrono tutta la rete dei vasi sanguigni, scaricando l’ossigeno lungo il percorso e caricando l’anidride carbonica, prodotta dai vari tessuti, che elimineranno nei polmoni quando torneranno per ripetere il giro.
La produzione dei globuli rossi nel midollo osseo è stimolata dalla eritropoietina, un ormone secreto dal rene in funzione della quantità di ossigeno presente nei tessuti: meno ossigeno c’è, più il rene produce eritropoietina. Ecco il motivo per il quale molti atleti si allenano in altura per migliorare le loro prestazioni: più si sale in altezza, più cala l’ossigeno disponibile, più aumenta la produzione di eritropoietina e quindi di globuli rossi e quindi di emoglobina. Se la produzione di globuli rossi, cioè di emoglobina, non riesce a compensare la loro distruzione, si verifica quella condizione che viene definita anemia. Questa può essere secondaria, per esempio, ad una insufficienza renale, a uno scarso apporto di ferro o vitamine con l’alimentazione, a perdite di sangue anche occulte, a malattie croniche; oppure dovuta a una primaria “pigrizia” del midollo che non risponde più allo stimolo della eritropoietina.
Con tali premesse è facile comprendere che il solo termine “anemia” descrive un semplice stato, non una specifica malattia. L’anemia può infatti essere classificata sulla base delle dimensioni dei globuli rossi che possono essere più piccoli, come nel caso della carenza di ferro; più grandi, come in caso di carenza di vitamina B 12 o folati; o normali, come nel caso di malattie renali o insufficiente produzione midollare. Esistono poi anche anemie ereditarie dovute a un genetico difetto della produzione di emoglobina, come l’Anemia mediterranea.
Se è facile rilevare uno stato di anemia, non è sempre semplice trovare le cause, per cui a volte bisogna ricorrere alla biopsia del midollo osseo. I sintomi di uno stato anemico, come debolezza, stanchezza, sonnolenza, non sono specifici e, almeno nelle fasi iniziali, sono comuni ai vari tipi di anemia. Quando lo stato anemico si instaura lentamente, come ad esempio nel caso di perdite occulte di sangue, l’emoglobina può scendere addirittura al di sotto di 7 grammi per decilitro senza che il paziente se ne accorga, finché lo stato anemico non rende evidente o aggrava una patologia concomitante quale, ad esempio, una cardiopatia. Insomma, se non una malattia, l’anemia è una spia.
30 novembre 2024 – © riproduzione riservata