L’anno che verrà

[di Francesco Bonito]

NsB-196_2013-bLa scorsa settimana molti di noi hanno trascorso qualche ora in coda in banca o negli uffici postali per pagare il conguaglio della tassa sui rifiuti urbani. Diligentemente, i cittadini si sono procurati i dati e, dopo aver compilato il modello F24, si sono messi in fila per pagare. Il Comune ormai non ha più i soldi per stampare e spedire i bollettini postali ai contribuenti! Ma il Comune non ha nemmeno più i soldi per le luminarie natalizie, così i commercianti e i volontari dell’associazione Civica Mente hanno deciso di far da sé: aperto il portafoglio i primi e rimboccate le maniche i secondi, hanno illuminato e addobbato la città. I due fatti descritti dimostrano con tutta evidenza che quasi sempre gli amministrati sono meglio degli amministratori, i cittadini non si tirano indietro e fanno il loro dovere fino in fondo, anche quando i loro delegati non si sono mostrati all’altezza della situazione. Oggi, lontani i bei tempi passati e i fasti dei Natali di una volta, le casse comunali sono quasi vuote, anzi sono “piene” ma di debiti, e così i battipagliesi pagano il prezzo dell’allegra gestione amministrativa passata, prossima e remota. Ma potrebbe non essere un male, e per due motivi. Il primo è dimostrato dai fatti: dinanzi alle difficoltà la città risponde sempre con orgoglio e determinazione, oggi come nel passato. Lo testimonia la proficua attività di varie associazioni che, negli ultimi mesi, hanno permesso ai cittadini di prodigarsi – sul serio – “per il bene della città” (l’espressione vi ricorda qualcosa o qualcuno?). Si sta diffondendo una maggiore consapevolezza civica e c’è voglia di reagire per riscattare la città dal declino nel quale la classe dirigente politica ci ha trascinato. Come negarlo: quasi tutti sono concordi nel valutare incapace e inadeguata la leadership amministrativa battipagliese degli ultimi dieci anni; i risultati sono evidenti e incontrovertibili. La seconda ragione che mi spinge a pensare con ottimismo all’anno che verrà è questa:  la mancanza certa di risorse economiche nelle casse comunali e la conseguente impossibilità di “ridistribuzione” di utilità a clientes e amici degli amici dovrebbe tenere lontano quei personaggi che da sempre volteggiano come avvoltoi sulla Casa comunale, attirati dal miraggio (o dalla certezza?) di vantaggi per sé e per i sodali. Finiti i soldi, potrebbero finalmente avvicinarsi alla politica quelle persone motivate da un sano spirito di servizio verso la comunità. Insomma, sparito il bottino, lontani i banditi. Vorrei esserne certo. Diciamo che per ora lo spero e lo auguro a Battipaglia.

A voi, affezionati lettori e alle vostre famiglie, l’augurio di ritrovarsi sempre in salute e spesso felici, l’anno che verrà.

19 dicembre 2013 – © Riproduzione riservata

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