Lasciamo scorrere
[di Francesco Bonito]
Come i lettori ben sapranno, i primi insediamenti nel nostro territorio avvennero, molti secoli fa, lungo le sponde del Tusciano. Basterebbe questo per indurre a trattare con grande rispetto il fiume che attraversa la nostra cittadina. Non è stato così nel passato, né remoto, né prossimo. Basti pensare ai “maltrattamenti urbanistici” subiti tra gli anni Settanta e Ottanta; per non parlare, in tempi più recenti, della delinquenziale condotta di coloro che sversano illegalmente – e impunemente – rifiuti e scarti di produzione nel fiume, sia a monte che a valle di Battipaglia.
Il caso ha voluto che due vicende molto differenti, ma riguardanti aree limitrofe a ridosso del Tusciano, abbiano avuto un destino comune compiutosi a distanza di pochi giorni, tanto da essere entrambe raccontate su questo numero del giornale. Parliamo di due progetti, due richieste di autorizzazione a costruire presentate a distanza di anni, ma evase negli stessi giorni.
Vediamole nel dettaglio: nel rettangolo di territorio compreso tra via Domodossola, via del Centenario, viale Monte Rosa e l’autostrada, scorre sinuosamente il Tusciano, dividendo in due l’area descritta. Sulla sponda sinistra c’è, tra alcuni palazzi e il liceo Medi, un ampio prato che degrada verso il fiume; sulla sponda destra c’è un terreno recintato che dal 1981 agli anni Novanta ospitò i container occupati dai senzatetto del terremoto del 1980. Due ampi spazi verdi, di proprietà privata, incolti. Su entrambi i “lotti” vi è un progetto e la volontà di costruire. Sulla sponda sinistra del fiume, a meno di 50 metri del liceo, una grande area di servizio (con distributori di carburanti, punto ristoro, etc.); sulla sponda destra, lungo il fiume fino a via del Centenario, un centro commerciale alto sei piani, con parcheggi, etc.
La prima vicenda, per mesi al centro dello scontro politico, la scorsa settimana ha visto un colpo di scena: gli uffici comunali hanno respinto la domanda, evidenziando nel progetto il mancato rispetto di alcune norme del Codice della strada.
A distanza di pochi giorni, Francesco Santese, il noto costruttore che aveva sottoposto già nel 2020 agli uffici competenti l’istanza per ottenere il via libera alla costruzione dello shopping center,ha visto rigettata la sua domanda, a causa dell’elevato rischio idrogeologico “pendente” sull’area. Si può solo immaginare la comprensibile amarezza dei due proponenti, che registrano uno stop (temporaneo o definitivo si vedrà) ai loro progetti.
Non so cosa ne pensino i battipagliesi: molti erano apertamente contrari alla “pompa di benzina” a due passi dalla scuola; del progetto firmato Santese, invece, pochi sapevano. Personalmente credo che tutelare il fiume sia un bene per la città.
Il Tusciano, adeguatamente protetto e dopo una profonda riqualificazione, potrebbe diventare un punto di forza di Battipaglia. Rispetto al fiume occorre ribaltare completamente i termini della questione: da problema deve diventare un’opportunità per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Come i lettori ben sapranno, attorno al verbo costruire troppe volte in passato gli uffici comunali hanno lasciato correre. Per una volta, visto che c’è di mezzo il Tusciano, lasciamo scorrere.
11 marzo 2023 – © riproduzione riservata