Le proprietà del prezzemolo
[di Simona Otranto – erborista]
Petrusino ogne menesta! Prezzemolo in ogni minestra. Chi non conosce questo detto tipicamente partenopeo che etichetta colui che è sempre presente e pronto a intromettersi in qualsiasi discussione per dire la sua, come il prezzemolo che si utilizza in tutte, o quasi, le ricette della cucina tradizionale partenopea (e mediterranea)?
Ebbene, il prezzemolo non è soltanto una spezia aromatizzante che abbellisce le pietanze, ma vanta importanti proprietà terapeutiche. Gli antichi lo sapevano e lo utilizzavano dappertutto come ingrediente indispensabile del piatto! È una delle erbe più ricche di vitamina C e di principi ricostituenti. I Romani lo davano da mangiare ai gladiatori prima dei combattimenti: aveva la reputazione di conferire forza, prontezza di riflessi e astuzia.
Il prezzemolo, Petroselinum crispum (Miller) A. W. Hill (sinonimo Petroselinum hortense Hoffm.), è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Apiaceae con una robusta radice a fittone bianco-giallastra. Nel primo anno produce un ciuffo di foglie, quelle che utilizziamo da sempre e abbondantemente in cucina; nel secondo, invece, si forma il fusto fiorale cilindrico, striato, molto ramificato e che può arrivare fino ad un metro di altezza. L’infiorescenza è un’ombrella composta da cinque-dieci ombrellette, formate a loro volta da dieci-quindici fiori. Originario dell’Africa settentrionale e dell’Asia minore è abbondantemente coltivato per gli usi culinari. Stretto parente del finocchio e del sedano (il nome latino Petroselinum significa letteralmente sedano delle pietre), si ritrova sub-spontaneo qua e là. Attenzione però! Assomiglia, in alcuni tratti, alla temibile cicuta, anch’essa appartenente alla stessa famiglia. A meno di non essere esperti di botanica, è molto difficile distinguere allo stato selvatico le due specie. La droga è costituita sia dalle foglie, che dalle radici. Il prezzemolo è, in primo luogo, un eccellente stimolante dell’appetito e, pertanto, giova agli anemici, agli inappetenti, ai convalescenti. La radice di prezzemolo è tradizionalmente considerata una delle “cinque radici aperitive maggiori” insieme al finocchio, all’asparago, al sedano rapa e all’agrifoglio. È anche un potente diuretico e stimolante, provoca la sudorazione, è febbrifugo, regolarizza il ciclo mestruale, depura l’organismo.
Le più recenti ricerche confermano, per la radice, soprattutto le proprietà aperitive, diuretiche, sudorifere dovute principalmente alla presenza di una sostanza flavonica: l’apioside. Per uso esterno, le foglie pestate sono un valido rimedio contro i fastidi delle punture d’insetto (api, vespe, zanzare). La polpa delle foglie, mescolata con olio e sale, calma il mal di denti se applicata direttamente nella cavità. In cataplasmi sul seno fanno andare indietro il latte alle nutrici. Le foglie masticate profumano l’alito. In lozione è un ottimo rimedio contro la caduta dei capelli.
I frutti, oltre ad avere proprietà aperitive, digestive, carminative, sono soprattutto efficaci regolatori del ciclo mestruale. I semi contengono una sostanza, l’apiolo, che eccita le fibre uterine. A dosi elevate potrebbero risultare tossici e abortivi. L’uso è, per tanto, controindicato in gravidanza.
21 ottobre 2023 – © riproduzione riservata