Le proprietà del sedano
[di Simona Otranto – erborista]
Il sedano, Apium graveolens L., è una pianta indigena nostrana, tipica del mediterraneo. Conosciuta anche con il nome comune di sellaro o accio,cresce spontanea in tutta Italia, ad eccezione delle regioni del nord ovest, fino ad una quota di 1500 metri slm. Predilige i luoghi umidi. Appartiene alla famiglia delle Apiaceae ed è prevalentemente coltivata a scopo alimentare, benché le sue proprietà officinali siano conosciute dalla notte dei tempi. È una pianta erbacea biennale, il nome latino “graveolens” significa letteralmente “dall’ odore sgradevole”, quello tipico che si diffonde stropicciando le foglie.
Presenta una radice cilindrico fusiforme nella varietà coltivata e una sottile nella varietà spontanea dalla quale si sviluppano alcune foglie nel primo anno e il fusto fiorifero, cavo all’interno, molto ramificato nel secondo. La droga, la parte della pianta più ricca in princìpi attivi (in particolare sedanina, apiina, olio essenziale) è costituita dalla radice e dai frutti. La prima si raccoglie dall’autunno alla primavera successiva, da piante al primo anno di vegetazione, mentre i secondi si raccolgono in agosto-settembre. La radice si essicca al sole o in stufa a temperatura moderata, i frutti si separano dalle ombrelle dopo averle fatte asciugare per battitura e successiva setacciatura.
Non a caso è consuetudine aggiungere un pezzetto di sedano ai legumi durante la cottura o alle zuppe. IL sedano, infatti, ha eccellenti proprietà carminative, aumenta la digeribilità del cibo ed evita la formazione di gas all’interno di stomaco e intestino. Ha, inoltre, proprietà diuretiche, depurative, sudorifere, digestive, aperitive. In particolare, foglie e radici vengono impiegate in erboristeria, oltre che per aumentare e stimolare la diuresi, come coadiuvanti in preparazioni contro i reumatismi, l’uricemia, la renella. A queste parti della pianta vengono attribuite anche proprietà sgonfianti, stimolanti l’appetito e la secrezione biliare.
In passato trovavano impiego, in forma di decotto, anche nei catarri bronchiali e nell’afonia. I frutti del sedano, invece, come quelli dell’anice e del finocchio, appartenenti a piante della stessa famiglia, hanno la spiccata proprietà di eliminare i gas intestinali e di conseguenza agiscono su meteorismo e gonfiore addominale.
Il fusto è particolarmente ricco di fibre insolubili. Mangiato prima dei pasti contribuisce al senso di sazietà e a ridurre l’assorbimento di colesterolo e trigliceridi a livello intestinale.
Curiosità: per uso esterno la pianta è fotosensibilizzante, è da evitare, pertanto, l’utilizzo sulla pelle esposta al sole. Un tempo impiastri di foglie di sedano trovavano applicazione nella cura della scabbia, della rogna, nel trattamento dei geloni.
17 luglio 2024 – © riproduzione riservata