Le sottopersonalità: amore e volontà
[di Daniela Landi, psicologa]
“Ognuno di noi è una folla” scrive Piero Ferrucci, psicoterapeuta, spiegando che ognuno di noi può essere abitato da una molteplicità di aspetti che possiamo interpretare anche senza esserne consapevoli, basta costatare come può cambiare il nostro comportamento nei vari contesti: con i figli, con i genitori, con un capo, in una passione amorosa. Questi diversi modi di rappresentarci sono definiti “sottopersonalità”, una sintesi di tratti psicologici che ci caratterizzano che ha propri sentimenti, emozioni e atteggiamenti.
Si stima che all’interno di una persona potrebbero convivere diverse sottopersonalità e ciascuna possiede una struttura che consente di identificarla: da pragmatico, d’amore, di volontà, di misticismo, di cambiamento e di continuità. A volte noi stessi le ignoriamo, mentre possono essere note a chi ci circonda che ha un’idea di noi che ci sorprende per quanto non ci corrisponda. Proviamo brevemente a descriverne due: quella dell’amore e quella della volontà.
La sottopersonalità dell’amore mostra un bisogno di appartenenza, connessione e inclusione. È sensibile e ricettiva nei confronti dell’ambiente. Si prende cura degli altri, accudendoli e proteggendoli, creando un ambiente armonioso. Tuttavia, questa tipologia può essere al tempo stesso accompagnata da insicurezza, bisogno di dipendenza, necessità di avere costanti conferme di essere amati, dal timore di fare qualcosa di sbagliato e di perdere le persone che si amano. Sviluppare, quindi, un bisogno di amore distorto che può diventare dipendenza oppure un eccessivo conformismo: ci si adatta agli altri, preoccupandosi di perdere il loro amore.
La sottopersonalità della volontà esprime una pulsione per il potere e il bisogno di esprimere sé stessa. Questa tipologia lotta per l’eccellenza, la forza, la chiarezza e la sincerità. Può utilizzare queste qualità per realizzare grandi obiettivi, promuovere nobili cause ed essere accompagnata da autostima. Il rischio, però, è quello di utilizzare queste caratteristiche per soddisfare un desiderio di potere o di tirannia, volendo ottenere quello che si desidera anche a scapito degli altri. La sua paura è di perdere il controllo e di essere debole, di scoprirsi fragile e di essere sopraffatta.
Le due tipologie esaminate sembrano in contrasto tra loro, ma potrebbero anche coesistere: un individuo concentrato solo sulla carriera, esprimendo una sottopersonalità di volontà, potrebbe ritrovarsi all’improvviso ad attraversare una crisi personale, in quanto avendo anche una sottopersonalità d’amore, potrebbe scoprire con rimpianto di non avere curato la sua vita affettiva. Questa scissione potrebbe improvvisamente procurargli un malessere psicologico, dovuto alla difficoltà di “procedere” come aveva fatto in altri momenti della sua vita, perché gli manca l’amore.
Appare, quindi, necessario prendere coscienza e onorare le varie parti di noi stessi per avere una vita più integrata e armoniosa, come recitano i versi del poeta Fernando Pessoa:
“… in ogni angolo della mia anima c’è un altare a un dio differente”.
21 marzo 2022 – © riproduzione riservata