Le trappole del web
[di Anna Lambiase, psicologa e tutor Dsa]
Siamo nell’era digitale. Abbiamo imparato, nel corso degli ultimi anni, a condividere le nostre foto, le nostre abitudini e i nostri ricordi mediante il mondo virtuale. Per il mondo adulto è una continua scoperta, mentre, per i nostri figli, è la normalità. Gli adolescenti condividono la maggior parte delle loro esperienze tramite i social. E per quanto le figure adulte di riferimento possano controllare, vi sono trappole insidiose ed è bene averne conoscenza. Internet è un’opportunità ma anche un rischio. Ma quali sono i più pericolosi? Innanzitutto: non condividere troppi pezzi di sé. Troppe immagini personali, informazioni circa il domicilio o se si è soli in casa. Non sappiamo chi potrebbe leggere d’altra parte.
La fascia d’età che va dai 14 ai 19 anni accetta l’amicizia di chiunque gliela chieda e questo li espone a gravi rischi. L’adescamento dei minori online è un problema sempre più diffuso tra i bambini e gli adolescenti: infatti, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, 2 adolescenti su 10 sono stati adescati online da adulti sconosciuti, in particolare le ragazze. Quali possono essere gli aiuti che i genitori, gli educatori e chiunque funga da caregiver per i ragazzi possono adottare per evitare trappole pericolose? Una buona prassi è utilizzare il Parent Control, ovvero utilizzare software di protezione (o filtri) che permettano di selezionare determinati contenuti e di controllare l’utilizzo che viene fatto di Internet; insegnare ai ragazzi che è importante non fornire dati personali che possono renderli facilmente individuabili e raggiungibili, come dare il proprio contatto telefonico oppure l’indirizzo di casa o della scuola che si frequenta; non dare l’amicizia alle persone che non si conoscono; non inviare foto in intimità o senza vestiti; non accettare l’invito a uscire da chi non si conosce di persona; non dare mai informazioni personali, come ad esempio l’indirizzo di casa, la scuola frequentata e il proprio contatto telefonico; evitare di entrare dentro chat line al di fuori dei circuiti dei social network, soprattutto se utilizzano nomi inventati e di fantasia (sono molto spesso agganciati a siti pedopornografici); evitare di cliccare su banner pubblicitari, in particolar modo quelli legati a immagini a sfondo sessuale o che invitano a fare nuove conoscenze; evitare di entrare in siti di incontri online e stare particolarmente attenti quando viene richiesto un contatto privato telefonico; fare attenzione a particolari avances da parte di qualcuno, magari una ragazza o un ragazzo molto belli e affascinanti. Sarebbe anche opportuno oscurare la webcam perché, a volte, questi soggetti poco raccomandabili hanno dei software che consentono di rilevare immagini da remoto. In ogni caso, è consigliabile contattare la Polizia Postale ogni volta che si ha il dubbio o la certezza di aver di fronte un malintenzionato.
Ricordate sempre che, il dialogo è fondamentale. I genitori devono comunicare ai loro figli, senza innescare terrore, queste raccomandazioni. E i ragazzi devono avere fiducia nella loro famiglia, essere sicuri che la vera protezione risiede nei loro legami famigliari e che possono chiedere aiuto in qualsiasi momento.
6 novembre 2020 – © Riproduzione riservata