Le voci di dentro
[di Stefania Battista]
Queste le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali, in carica ed ex, sulla vicenda Alba.
Il diplomatico
«È necessaria un’ampia riflessione che possa evitare gravi problemi finanziari alle casse comunali e, al contempo, salvaguardare i lavoratori – afferma Angelo Cappelli, vicesindaco e assessore alle Partecipate – è una decisione che comporta responsabilità. Ora che Alba si sta riprendendo ci occorre un parere di alto profilo che ci possa indicare la strada migliore, la politica deve tornare a fare la sua parte: indicare un percorso, i tecnici devono renderlo possibile».
Il fuoriuscito
«Questa Amministrazione non sa proprio cosa vuole fare – dichiara Pino Bovi, ex consigliere di maggioranza – Non c’è più una linea politica. Pur di restare attaccati alle poltrone cambiano idea ogni giorno».
Il franco tiratore
«Non ho ricevuto nessuna pressione – dice Francesco Marino, il consigliere che ha fatto cadere il numero legale nel Consiglio comunale decisivo. Il mio gesto non è contro nessuno, ripeto, sento come mie le preoccupazioni dei dipendenti della società che meritano ogni chiarimento e qualora fosse possibile ogni tentativo per essere salvaguardati».
Il dissidente
«Se l’agenda la dettano i tecnici – commenta Valerio Longo – la politica è finita. Ha perso. Ci sono in gioco i destini di cento famiglie, non si può lasciarli in mano ai tecnici».
L’ex vicesindaco
«Qualunque decisione prendano dopo questi continui cambi di marcia – afferma Ugo Tozzi – hanno dimostrato che non hanno più una maggioranza né un programma. L’unica cosa dignitosa da fare è dimettersi».
L’opposizione
«Una maggioranza che di fronte al primo vero problema,la questione Alba, si sfarina e non conclude», ha dichiarato Egidio Mirra, Pd.
«Sono degli irresponsabili – afferma Gerardo Motta. Se Alba doveva essere liquidata si doveva fare tre anni fa, non ora che si sta riprendendo. Basta guardarsi in giro per capire che la città è allo sbando».
22 febbraio 2020 – © Riproduzione riservata