L’Elicrisio

[di Simona Otranto, Erborista]

L’Elicrisio, Helichrysum italicum (Roth) D. Don, è una pianta perenne, tipica della bassa macchia mediterranea, dai fiori intensamente profumati, color giallo oro e dalle tipiche foglie verde grigio. Il genere, appartenente alla famiglia delle asteraceae, comprende oltre 500 specie differenti. Le nostre coste, dall’amalfitana alla cilentana, ne sono ricche. Questo periodo è il migliore per raccogliere la droga, costituita proprio dalle sommità fiorite. Caratteristica peculiare di questa pianta è che i fiori si mantengono inalterati per anni e anni dopo la raccolta. Viene pertanto definita pianta “immortale”. Già Plinio scriveva, in riferimento ai suoi rami, “mai non si putrefanno”. In Sicilia viene chiamata popolarmente “Semprevivu” mentre per il profumo penetrante che ricorda quello della liquirizia è anche conosciuta come “falsa liquirizia”. 

L’elicrisio è una pianta aromatica prettamente italiana e mediterranea utile per sedare la tosse, la pertosse, favorire l’eliminazione del catarro bronchiale, attenuare l’asma e le infiammazioni di origine allergica della mucosa nasale.  Ha attività antiallergica, antinfiammatoria, antispasmodica, antitussiva, epatoprotettiva, coleretica, diuretica, antireumatica. Indicata nel trattamento dell’asma bronchiale, dell’asma allergico, della rinite allergica, della febbre da fieno, della bronchite, della bronchite cronica, della tosse con catarro, delle epacolecistopatie, dei reumatismi e delle artrosi. Spero di non aver dimenticato niente! 

L’elicrisio è l’indispensabile alleato degli erboristi. In studi recenti ha dimostrato una potente attività antiossidante. Il fitocomplesso è ricco di flavonoidi (elicrisina, quercetina, Kaempferolo), cumarine, fitosteroli, acidi fenolici, acido ursolico, carotenoidi, tannini, olio essenziale, calcio, magnesio, potassio e silicio. L’Elicrisio ha inoltre importanti proprietà dermatologiche. Le preparazioni tradizionali per uso esterno (oleolio, tintura, infuso o decotto) sono efficaci nel trattamento delle dermatiti atopiche, degli eczemi, della psoriasi, delle emorroidi, delle scottature solari e degli eritemi nonché degli edemi agli arti inferiori dovuti a disfunzioni della circolazione.

Per quanto riguarda l’impiego della pianta nella psoriasi ci sono alcuni studi clinici che riferiscono di un netto miglioramento delle lesioni e delle chiazze eritemo-squamose con conseguente diminuzione del prurito nel giro di poche settimane. Grazie proprio alla presenza dei flavonoidi, la pianta ha un’interessante azione protettiva della pelle nei confronti dei raggi ultravioletti e possiede parallelamente una buona attività disarrossante e lenitiva su cute e mucose.  Per la sua azione astringente e antimicrobica può essere vantaggiosamente utilizzata anche in presenza di forfora o di eccessiva produzione sebacea. La sua azione antinfiammatoria e lenitiva la rende adatta anche nel trattamento delle affezioni del cuoio capelluto in presenza di dermatite, arrossamento, desquamazione e prurito.

30 giugno 2021 – © riproduzione riservata

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