L’insostenibile leggerezza del futuro

[di Francesco Bonito]

I lettori di Nero su Bianco sanno quanto ci piacciono le belle notizie. Le adoriamo perché danno fiducia, alimentano l’ottimismo, sono contagiose e spingono a darsi da fare, combattono il virus della rassegnazione. Le cerchiamo spasmodicamente, ne fiutiamo la traccia e le inseguiamo, le scoviamo tra le pieghe della cronaca; quando, finalmente, le troviamo, le divulghiamo con soddisfazione, talvolta con enfasi. A volte ci è capitato di pubblicare buone nuove solo previste, ma molto probabili, come accade quando si intravede un arcobaleno mentre ancora piove. Anche se è sempre arduo distinguere il certo dal probabile. 

Più volte su queste colonne avete letto notizie, buone, che accadranno (tempo futuro) entro l’anno 2023, annunciate direttamente dalla sindaca Francese o da eminenti esponenti della sua maggioranza. L’elenco è lungo e denso di ottime notizie per Battipaglia. Per non tediare i lettori ci limiteremo a una sintesi approssimativa, ricordando velocemente che entro il prossimo 31 dicembre ci dovrebbero essere novità rilevanti per la nostra cittadina. Dall’illuminazione pubblica alle scuole, dalla ciclovia alla videosorveglianza, dal rifacimento del manto stradale agli interventi finanziabili coi fondi Pics (Programmi integrati città sostenibile), dalla nuova biblioteca comunale alla palestra della futura scuola Fiorentino, e altri ancora. Tutte ottime notizie che potrebbero cambiare il volto e la vivibilità di Battipaglia. Pur non dubitando della solennità di quelle promesse, la maggioranza dei cittadini è sfiduciata, perché il tempo passa, le scadenze si avvicinano e gli obiettivi sembrano lontani ed evanescenti come un miraggio. Occorre con urgenza che la probabilità diventi certezza, che il futuro si trasformi in presente indicativo.

Anche perché la stanchezza procurata dalle temperature roventi di questa estate diventa insofferenza, e sempre più spesso rabbia, quando ci si imbatte in due edifici scolastici ridotti in macerie; quando in auto si percorrono sobbalzando le strade cittadine rabberciate alla carlona dopo i lavori di scavo; quando si torna a casa camminando al buio; quando si vede l’ex scuola De Amicis ridotta a monumento al degrado e all’inoperosità; quando ovunque nel resto d’Italia si va in bici percorrendo comode ciclovie e da noi no; quando si va al mare ma ci si fa solo la doccia.   

Il futuro appare pieno di novità (l’ultima, importantissima, l’annuncio del nuovo ospedale), ma il presente è desolantemente vuoto. L’insostenibile leggerezza del futuro va sostituita con la concretezza del presente, le cose da fare devono lasciare il posto alle cose fatte. Ci sono quattro mesi abbondanti fino al 31 dicembre 2023; tutti gli studenti sanno che l’ultimo quadrimestre può cambiare le sorti di un intero anno scolastico. Può far conseguire una promozione meritata o comportare una bocciatura senza appello.

22 luglio 2023 – © riproduzione riservata

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