Lo stadio Pastena: passato, presente e futuro

[di Nino Iesu]

Io lo so. Lo so bene dov’eri il 21 agosto 1988. Lo so. Eri lì, su quella tribuna, con gli occhi inebriati di bellezza, di speranza. Guardavi quel manto verde, quella squadra bianconera che schiantava quella granata. Cinque a uno. Lo devo ripetere altrimenti finisco per non crederci: cinque a uno. Se passi fuori da Albino, a via Olevano, troverai qualcuno che quella partita la ricorda a memoria, ricorda i marcatori, qualcuno anche la formazione iniziale e le sostituzioni. Qualcuno conserva gelosamente anche il biglietto d’ingresso giallo, rigorosamente giallo. Piango. Piango per ieri e piango per oggi perché dal 1988 al 2023 nulla è cambiato. Il volo sospeso di Sara Simeoni (presente al taglio del nastro insieme a Nando Martellini) è rimasto così, appeso, come i nostri sogni. Quello stadio, quell’ammasso di cemento è rimasto così, oggi come all’ora. Nulla è cambiato. Nella testa e nei progetti dell’ingegner Lenza doveva essere il punto di svolta, di rilancio di tutto lo sport battipagliese e invece è stata la sua tomba, il suo de profundis

Il comune di Battipaglia da tempo l’ha “scaricato” in gestione ai privati lavandosene mani e piedi. L’amministrazione Santomauro raccolse un bando per mettere l’erba sintetica, poi nulla più. La croce è passata sulla testa dell’Asd Battipaglia Calcio, dall’ottobre 2017 gestore dell’impianto, fino al dicembre 2024. I fratelli Fortunato, tra mille traversie e difficoltà, lasciano accesa una fiammella di speranza, ma si trovano spesso a lottare contro i mulini a vento. «Ci sono problemi – dice Rosario Fortunato, co-presidente dell’Asd Battipaglia Calcio, insieme al fratello Cosimo – legati alla sicurezza, ma è l’ufficio tecnico del comune ad avere in carico la pratica che sarà espletata con esito positivo nei dovuti tempi tecnico-burocratici. Positivi, invece, i rilievi fatti tempo fa sulla staticità dell’intera struttura muraria». 

Le “porte chiuse” sono un danno, un grosso danno: «La chiusura delle tribune – prosegue Fortunato – è stata devastante per noi. Credeteci, è davvero molto brutto dover dire a un genitore di non poter vedere la partita del proprio bambino! Molti altri nuovi potenziali iscritti si sono avvicinati alla nostra realtà ma, sapendo di non poter assistere agli allenamenti e alle gare, hanno preferito desistere».

Eppure, di tasca propria, i fratelli Fortunato hanno investito molto: «In questi primi cinque anni, le spese sostenute, sono state tantissime. Oltre a quelle giornaliere che una struttura di questa portata impone, ci sono quelle impreviste causate soprattutto dall’anzianità degli impianti idrici ed elettrici, nonché dalla sistemazione continua degli ambienti comuni. Le priorità, al nostro arrivo, sono stati gli spogliatoi, la messa a norma della caldaia, la segreteria, l’accettazione, la sala stampa, i nuovi sediolini sugli spalti, la riverniciatura di ringhiere, cancelli, passamano, e tanto altro, come: impianto di illuminazione a led, i nuovi spogliatoi, il nuovo bagno per il pubblico». 

Uno sguardo rivolto al futuro pieno di speranza c’è: «Prima di tutto, speriamo che la questione spalti sia risolta al più presto e che, per la prossima stagione, la Battipagliese possa tornare ad allenarsi e a giocare al Pastena. Entro la fine dell’anno, poi, presenteremo il nostro progetto tecnico ed economico per il secondo quadriennio di gestione che prevede tante novità». 

Post scriptum. Permettetemi, in conclusione, da umile cronista delle vicende zebrate, una parola (ma ne meriterebbe mille) per Ernesto Bini che ci ha lasciato per tornare alla casa del Padre. Umiltà, competenza, passionalità, professionalità, educazione: tutte doti che Ernesto tramandava bene. Se tanti lo ricordano con gli occhi umidi un motivo ci sarà: Ernesto ha seminato bene e mancherà a tutta la comunità. Nella tribuna stampa del paradiso si aggiunge un’altra sedia. Vicino a Mario Rossomando, al professore Vito Telese, al fratello Santino, a Mimmo Polito: penne delicate, cuori tremanti che hanno raccontato la grande bellezza battipagliese. Quaggiù mancate, ragazzi. 

25 marzo 2023 – © riproduzione riservata

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