L’opposizione incalza, la maggioranza tiene
[di Stefania Battista]
Due lunghe sedute di Consiglio comunale hanno caratterizzato gli ultimi scorci di settembre, la seconda in prosieguo della prima durante la quale non si era riusciti a esaminare tutti i punti all’ordine del giorno. A parte alcuni debiti fuori bilancio, infatti, per i quali la discussione è stata praticamente nulla, trattandosi di adempienti formali cui non ci si può sottrarre, per il resto tutti gli argomenti erano stati proposti dalla minoranza. Una minoranza che, sebbene divisa in gruppi politici e civici diversi, ha trovato in questa consiliatura una certa unità.
I Consigli comunali del 19 e del 22 settembre hanno visto al centro del dibattito sia argomenti legati al Pums, sia le dimissioni di Aniello Carrafiello da amministratore di Alba Ecologia e il destino, che sembra di nuovo incerto, della partecipata comunale, sia lo strumento di partecipazione popolare del question time. Le due mozioni più discusse sono state quella sul Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile) e quella che chiedeva la revoca dell’autorizzazione per l’ormai famoso distributore di carburante in via Domodossola. Il Pums era stato adottato già a marzo 2019 ma, secondo la minoranza, a causa del covid, non vi era stata una vera partecipazione popolare. Il piano, che non riguarda solo le piste ciclabili come riduttivamente si può pensare, ma l’intero sistema di mobilità urbana, è uno dei componenti del Puc. Ovvio che quindi la mozione (firmatari Immediata, Marino, D’Acampora, Zottoli, Visconti, Provenza, Cairone, Mirra) che chiedeva di riaprire la partecipazione popolare, pur essendo stata approvata con un emendamento della maggioranza che intendeva mettere in luce il percorso già fatto online, ha perso gran parte del suo valore quando, tra la prima e la seconda convocazione i consiglieri hanno “scoperto” che la Giunta aveva approvato il Puc. Fatto che ha scatenato un’altra aspra discussione nella seduta consiliare seguente quando la minoranza ha contestato di aver appreso dell’adozione dalla stampa, senza essere stata neppure invitata alla presentazione.
Poi si è poi discusso del distributore di carburante: perché, dopo la revoca del parere favorevole da parte dei Vigili del Fuoco, la società ha presentato una variante di progetto specificando gli elementi tralasciati, compresa la presenza del Liceo e di altre attività, pur dimenticando, di nuovo, quella di un incrocio. Proprio su queste basi i consiglieri Immediata e Mirra, a nome di tutta l’opposizione, hanno chiesto la revoca della delibera venendo a conoscenza che i Vigili del Fuoco, dopo la presentazione della variante di progetto, hanno chiesto al ministero dell’Interno un parere. Ma la maggioranza, sebbene con una palese spaccatura, vista l’uscita dall’aula del consigliere Francesco Marino e dei tre esponenti di Avanti Battipaglia, ha respinto la richiesta preferendo affidarsi alla decisione del Tar.
Un’altra mozione chiedeva il ripristino dei parcheggi a spina di pesce intorno alla piazza della Repubblica.Pur respingendo tecnicamente tale possibilità, si è però registrata un’apertura dell’amministrazione Francese, che si è impegnata a ridisegnare la geometria dei parcheggi per recuperare qualche stallo in più.
Quanto alla proposta di un’applicazione da smartphone per garantire una più corretta e semplice informazione ai cittadini sul nuovo calendario della raccolta differenziata, l’assessore Chiera ha preceduto la discussione in aula essendo già al lavoro per l’app. Al plauso per i risultati ottenuti per la differenziata, si sono però intrecciate le richieste di chiarimenti sulle dimissioni di Carrafiello. La sindaca Cecilia Francese ha tenuto a ribadire che i motivi del passo indietro dell’amministratore sono esclusivamente personali. «Un carico eccessivo di lavoro e personale – ha detto – Non sono riuscita a fargli cambiare idea». Le improvvise e impreviste dimissioni del manager fanno inevitabilmente slittare in avanti il nuovo contratto e gli investimenti necessari per un vero piano industriale che possa evitare la mera sopravvivenza di Alba.
Emendata poi dalla maggioranza la mozione sul controllo post mortem delle discariche. Piuttosto che dar mandato per verificare la possibilità di un’azione giudiziaria contro le richieste di contribuzione di Eda ed Ecoambiente, si è scelta la strada di una interlocuzione, suggerita anche da Luigi D’Acampora, per tentare non solo di evitare l’ingente esborso o perlomeno di ridurlo – si parla di circa 600mila euro – ma anche di inserire nelle azioni di controllo e bonifica l’ex Ismar, scomparsa letteralmente dalle cartine della Regione.
Infine, la discussione sulla proposta di introdurre il question time del cittadino. Per la minoranza, salvo Giuseppe Cuozzo che ha sostenuto di “essere vecchio” per comprendere l’utilità dell’istituto, si sarebbe trattato di un modo per coinvolgere di più e avvicinare la cittadinanza alla politica. Per la maggioranza, che ha bocciato la mozione, vi sono già altri strumenti come la mozione popolare. E un esempio è stata quella presentata in aula dai residenti di Fosso Pioppo che hanno chiesto di poter mettere a disposizione della città telecamere private e illuminazione della zona. Idea sulla quale non vi sarebbe contrarietà da parte dell’amministrazione, ma che è stata rinviata, come ha spiegato il consigliere Gianluigi Farina, all’approvazione di un regolamento sulla privacy.
Nelle foto: Azzurra Immediata, L’assessore Vincenzo Chiera e Cecilia Francese
1 ottobre 2022 – © riproduzione riservata