Luigi Gambardella, un battipagliese illustre

[di Antonio Abate]

L’amministrazione comunale tributa un importante riconoscimento a un uomo colto e pragmatico: giornalista, scrittore, pioniere dello scoutismo, uomo politico, Gambardella ha speso la sua vita per far crescere Battipaglia

Era il 1863 quando il filosofo francese Ernest Renan diede alle stampe il controverso volume “Vita di Gesù”, un lavoro letterario in cui si analizza la figura del Cristo dal punto di vista umano e non divino. Nell’introduzione dell’opera, si legge che la vita delle comunità è caratterizzata da due aspetti fondamentali: da un’anima, coincidente con il passato, e da un principio spirituale che si identifica con il presente. Senza l’uno, naturalmente, non può esserci l’altro. Ricordare il passato, si potrebbe supporre leggendo l’introduzione, deve essere dunque condizione necessaria e sufficiente per rinsaldare l’identità storica di una comunità. 
Il pensiero di Renan potrebbe essere preso come esempio per spiegare i motivi alla base della commemorazione di Luigi Gambardella che ha avuto luogo la mattina di sabato 30 novembre. L’evento, organizzato dai figli Leopoldo, Alfredo e Antonio, ha visto la partecipazione attiva dell’amministrazione comunale di Battipaglia, che ha scelto di dedicare al suo illustre figlio la rotonda adiacente il PalaZauli e di ricordarne la memoria con una targa celebrativa e con un incontro organizzato presso il Salotto comunale. Una giornata preziosa per ricordare la vita e l’impegno culturale e civile del giornalista battipagliese, a dieci anni dalla sua scomparsa.
Prima di scoprire il monumento, Mariella Liguori ha ricordato la vita e l’impegno di Gambardella per Battipaglia. Un impegno sottolineato anche dal sindaco Cecilia Francese, sia durante la cerimonia di intitolazione che durante la successiva commemorazione in Municipio: «Ricordare Gambardella, come persona prima che come poeta e giornalista, è un gesto importante. Il fatto che oggi i figli abbiano voluto donare alla città un quadro del padre e una copia del suo immenso archivio è sicuramente un segnale che ci inorgoglisce ma che deve spingerci a recuperare le nostre tradizioni e il senso di comunità che si è smarrito negli ultimi anni». 
Particolarmente toccante, anche l’intervento di Enrico Giovine, sindaco di Battipaglia per tre mandati e intimo amico di Gambardella: «Ho conosciuto Gigino nel 1948 – ha ricordato affettuosamente l’avvocato – all’epoca eravamo entrambi impegnati nell’Azione Cattolica. Abbiamo vissuto all’insegna della cooperazione e dell’impegno civile in un momento storico in cui anche l’ambiente cattolico spesso invitava al non expedit. Gigino è stata una grande persona che ha lavorato e si è impegnato sempre in prima linea, dando un contributo fondamentale al nostro Comune».
Un impegno che ha reso Luigi Gambardella un vero e proprio “uomo di prospettiva”, come ricordato dal direttore del quotidiano La Città Antonio Manzo nell’intervento conclusivo del convegno: «Gambardella è stato un uomo che si è impegnato in maniera attiva. Abbiamo il dovere di conoscere la sua vita per poter capire il presente. Luigi Gambardella – ha concluso Manzo – è stato un uomo di fede e di fatica, un uomo di prospettiva che ha sempre cercato di andare oltre». Doveroso, dunque, tributargli un’intera mattinata di celebrazioni in cui centinaia di battipagliesi hanno potuto conoscere e ricordare la storia di un uomo che, in moltissimi ambiti della sua vita, ha reso il mondo – onorando la prima regola dello scoutismo di lord Baden Powell – un posto migliore di come lo ha trovato. Una vera e propria missione vissuta appieno da Luigi Gambardella, il cui contributo per Battipaglia è ancora vivo nella memoria di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e che ora potrà fungere da esempio per le generazioni future.

Luigi Gambardella, laureato in storia greca e romana, nasce a Londra il 12 novembre del 1930. Da sempre attento alle dinamiche sociali di Battipaglia, nel 1946 è stato tra i fondatori dello scoutismo cittadino. Diede l’impulso nel 1969 alla ricerca delle origini di Battipaglia con un libro edito dalla Biblioteca della scuola elementare De Amicis, ipotizzando già allora un insediamento etrusco sul territorio di Battipaglia, poi confermato dai recenti ritrovamenti archeologici. 
Pubblicista e poi giornalista per l’agenzia ANSA, è stato per anni corrispondente delle principali testate giornalistiche locali e nazionali. Numismatico, appassionato cultore della storia dei Borbone, è impegnato anche in politica, diventando consigliere comunale di Battipaglia e portavoce ufficiale della Democrazia Cristiana negli anni Sessanta e Settanta. 
Dal 1975, fonda e dirige per anni la biblioteca comunale Alcide De Gasperi. Vince nel 1981 la prima edizione Premio Internazionale di poesia Capaccio-Paestum con “Segni tra le rovine di Paestum”, riscuotendo il plauso della critica letteraria. Sceneggiatore e critico d’arte, allestisce mostre di pittura e le sue recensioni accompagnano l’esordio e il successo di molti giovani talenti. 
Nel 2002, all’insorgere della sua severa malattia, pubblica un volumetto dal titolo “Sette poesie ed un racconto”, nel quale si ripercorrono i giorni dei bombardamenti anglo-americani che distrussero Battipaglia. Dopo una lunga malattia, muore il 27 novembre del 2009.

6 dicembre 2019 – © Riproduzione riservata

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