Masterplan, rigenerazione o sogno?
[di Stefania Battista]
480 chilometri quadrati, 50 km di costa, 310 mila abitanti. Sono i numeri del Masterplan litorale Salerno sud. Un progetto ambizioso di riqualificazione e valorizzazione di un territorio che ha meravigliose potenzialità ma che, nel corso degli anni, è divenuto simbolo del degrado. Il compito di presentare una progettazione unitaria che unisse l’impronta storica e naturalistica, valorizzasse le potenzialità turistiche, eliminasse il degrado della costa, mettesse a sistema la vocazione del territorio è stato affidato, con una gara bandita dalla Regione Campania nel 2021 allo studio Stefano Boeri Architetti e Società Cooperativa MATE, insieme a Studio Silva e F Tourism & Marketing.
Otto i comuni coinvolti: Salerno, Pontecagnano Faiano, Bellizzi, Battipaglia, Eboli, Capaccio-Paestum, Agropoli e Castellabate. Il Masterplan punta a trasformare la costa salernitana in un sistema turistico con azioni comuni e sinergiche tra i diversi territori. Le ricadute economiche, se i comuni riusciranno a portare a termine ognuno la parte di propria competenza, saranno notevoli, per non dire incalcolabili.
I progettisti hanno stabilito cinque direttrici nel cui ambito si sviluppa il progetto: mobilità, energia, ambiente, rigenerazione urbana e turismo.
La mobilità
Per quanto riguarda la mobilità si punta soprattutto al potenziamento del sistema ferroviario. A fare la differenza sarà la metropolitana leggera che avrà 24 stazioni, collegando la costa da Salerno fino ad Agropoli. La centralità di Battipaglia per i collegamenti dovrebbe così essere assicurata. Tra alta velocità e metropolitana finalmente la città potrebbe riconquistare il ruolo di snodo della provincia sia per i passeggeri che per le merci. Al trasporto su ferro si affiancheranno le piste ciclopedonali che dovrebbero giungere ad una rete di 300 chilometri. Infine, sempre dal punto di vista dei collegamenti, il progetto prevede una linea di trasporto rapido da Salerno a Paestum lungo la costa e la riorganizzazione delle due arterie principali in modo da far defluire il traffico e creare snodi con altre strade.
L’energia
Le serre, una grande risorsa economica ma impattante per l’ambiente, diventeranno fonte di energia trasformandosi in fotovoltaiche e così pure si prevede per le aziende zootecniche che trasformeranno i reflui in biogas o fertilizzanti. Persino il mare potrà diventare fonte di energia poiché grazie ad una rete di frangiflutti si eliminerà l’erosione della costa e si trasformerà il moto ondoso in energia.
L’ambiente e la rigenerazione urbana
Un ruolo fondamentale giocheranno i 270 ettari di pineta che dovranno essere riqualificati, ripuliti e dotati di corridoi ecologici. I corsi d’acqua diventeranno percorsi naturalistici e si punta anche alla valorizzazione della rete degli antichi tabacchifici. Le vecchie masserie riacquisteranno valore come mete del turismo rurale, le fabbriche dismesse dovrebbero ritrovare un ruolo come contenitori di nuove funzioni. L’esempio del Next di Capaccio, oggi luogo di meeting, convegni e spettacoli è una prima realizzazione di questa idea.
Il progetto pilota per Battipaglia
Parco dello sport, della cultura e hub intermodale. È questo il tema scelto per la città di Battipaglia. L’investimento previsto ammonta a circa 138 milioni di euro. L’opera più importante è la nuova destinazione dell’ex tabacchificio Farina che diventerà appunto il parco dello sport e della cultura con uno stadio e una piscina coperta. Per congiungere l’area del parco dello sport e della cultura lo snodo principale sarà la rotatoria tra viale Barassi e viale Brodolini che collegherà anche l’area della stazione intermodale che dovrebbe essere completata con i fondi PIU Europa. Saranno ampliate le aree a verde lungo viale Brodolini e sarà realizzata una nuova piazza davanti all’attuale stazione ferroviaria.
Il parco del Tusciano
Aree attrezzate, percorsi pedonali e ciclabili uniti ad opere di sicurezza idraulica faranno del corso del fiume un vero e proprio parco fluviale. Alla congiunzione tra torrente Lama e fiume Tusciano e in prossimità della Torre del Tusciano si prevede di recuperare le aree dismesse come ad esempio l’ex macello.
La litoranea
Qui l’azione di recupero avverrà lungo tutta la costa. Si partirà dalla pulizia e dalla riforestazione, con la sostituzione delle piante non più sane e la valorizzazione delle dune. I parcheggi verranno arretrati a monte della strada attuale e i lidi collegati con navette e piste ciclabili o pedonali. L’abbandono e il degrado, l’abusivismo edilizio che ha caratterizzato gli anni passati dovranno scomparire. Anche gli usi civici verranno riconsiderati. Insomma la fascia costiera dovrebbe diventare una vera risorsa, un attrattore turistico senza eguali in tutta Italia. Molto, ovviamente, dipenderà dalla capacità degli otto comuni di realizzare ciascuno gli interventi di propria competenza. L’obiettivo, dicevamo è ambizioso. Il lavoro da compiere notevole. Ma le premesse ci sono tutte perché il sogno del Masterplan diventi realtà.
La nuova viabilità
Gli interventi previsti muteranno il sistema dei collegamenti tra città e mare. In prossimità dell’attuale Lido Lago, in corrispondenza dell’impianto Idrovora verrà realizzato un approdo per il metrò del mare con una banchina che si prolunga in mare aperto. La SP 312 Aversana sarà potenziata come collegamento trasversale tra la città e il mare. Via Spineta (SP 135) sarà anch’essa oggetto di un notevole potenziamento. Si prevede poi di realizzare un nuovo tratto intermedio e parallelo alle SP 312 e 135 sempre come collegamento trasversale tra città e mare. Infine la Litoranea (SP 175) vedrà un importante intervento in corrispondenza degli incroci Spineta e Lago (circa 4 km) con la realizzazione di una strada parallela a circa 400 metri a nord dell’attuale tracciato, mentre il tratto esistente sarà aperto al traffico solo per raggiungere la costa e le attività che vi si trovano.
20 maggio 2023 – © riproduzione riservata