Medi e Besta-Gloriosi:un giorno in… tribunale

[di Romano Carabotta]

Si è appena concluso il percorso di orientamento ideato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Salerno e rivolto agli studenti degli istituti di istruzione superiore Enrico Medi e Besta-Gloriosi. Nell’ambito delle attività di PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), infatti, alcune classi dei due istituti hanno avuto la possibilità di approcciare per la prima volta, ma concretamente, il diritto e il funzionamento della giustizia italiana.

Alcuni avvocati salernitani, coordinati dal presidente dell’Ordine, l’avvocato battipagliese Alberto Toriello, hanno tenuto presso i due istituti un ciclo di venti lezioni dedicate all’approfondimento dei principali istituti di diritto sostanziale e processuale, civile e penale, allo scopo di fornire ai ragazzi le conoscenze necessarie per poter partecipare alla simulazione processuale tenutasi a conclusione del percorso. 

Per un giorno gli studenti hanno vestito i panni dei protagonisti di un processo penale innanzi alla Corte d’Assise: Pubblico Ministero, membri del collegio giudicante (togati e laici), Parte Civile, Cancellieri, Testimoni… A ciascuno dei partecipanti è stato assegnato un copione contenente le indicazioni essenziali per poter intervenire nel corso della simulazione (dati anagrafici del soggetto da interpretare, estremi del fatto-reato contestato, fatti di propria conoscenza e obiettivo da perseguire), lasciando per il resto ampia possibilità di improvvisazione: così, in un paio d’ore di dibattito appassionato e coinvolgente, gli studenti si sono confrontati come in una vera aula giudiziaria, arrivando anche a scrivere la sentenza di condanna o assoluzione, sotto l’occhio vigile degli avvocati-tutor. 

«Coinvolgendo i ragazzi in questo progetto, abbiamo cercato di renderli non solo partecipi ma anche aperti a quel mondo che noi avvocati tocchiamo con mano ogni giorno – afferma l’avvocato Toriello – siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, anche nel ricordo del collega Antonio Nicastro che avrebbe dovuto affiancarci e che invece è scomparso prematuramente».

Un esperimento sicuramente riuscito, dunque, finalizzato a fornire ai ragazzi gli strumenti necessari per poter effettuare una scelta consapevole al momento dell’iscrizione all’Università.

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