Motta: servono regole, trasparenza e competenza

MottaComizio
Come valuta il risultato elettorale del 5 giugno?
«C’è grande soddisfazione in virtù d’un lusinghiero risultato di coalizione e mio personale. Abbiamo preso il 30% con cinque liste civiche: si tratta di un successo, un battipagliese su tre ha votato per noi. Un ottimo risultato che, naturalmente, condivido coi 120 candidati consiglieri, che lo hanno reso possibile».

Motta in vantaggio al primo turno, come accadde nel 2009. Teme che possa verificarsi nuovamente ciò che successe sette anni fa?
«Quello del 2009 era uno scenario politico completamente diverso da quello attuale. Ora abbiamo messo fuori tutti i partiti, e le donne e gli uomini che supportano la mia candidatura stanno tutti con Gerardo Motta. Andiamo avanti, dunque, fino al 19 giugno, quando festeggeremo la vittoria insieme ai consiglieri eletti e al resto della squadra».
In campagna elettorale s’è visto un Gerardo Motta diverso. L’esperienza del 2009 e questi anni di azione politica in cosa l’hanno cambiata?
«Sette anni in più, nella vita di ogni uomo, sono qualcosa di rilevante. Abbiamo fatto tesoro degli errori del passato e abbiamo parlato di cose concrete, rendendoci più comprensibili e facendoci conoscere meglio. E poi oggi le persone mi conoscono meglio di sette anni fa, molti hanno percepito l’impegno e la dedizione che metto nell’attività politica».
Qualcuno insinua che il Pd abbia indirettamente contribuito alla sua affermazione al primo turno. Cosa risponde? E oggi quali sono i rapporti col Pd?
«Il Pd è un partito di livello nazionale, che, a Battipaglia, ha condotto una campagna elettorale per un’altra coalizione, guidata da Enrico Lanaro, tra l’altro affermandosi come prima lista in seno a quel raggruppamento. Ogni considerazione diversa è soltanto una bassa insinuazione. Magari, a livello personale, c’è qualche esponente del Pd che guarda con simpatia a me, ma si tratta di persone che non votano a Battipaglia».

C’è chi evidenzia che nelle sue liste c’erano molti ex amministratori dei tempi di Liguori e Santomauro. Come commenta questa osservazione?
«Tra le persone che, con me sindaco, saranno elette al consiglio comunale, tra gli ex amministratori ci sono solo Cuozzo, Vicinanza, D’Acampora e Zottoli. Su 14 o 15 consiglieri, sono meno di un terzo. D’altronde, gli altri, persone giovani e capaci, hanno bisogno di guide: è la giusta combinazione tra esperienza e rinnovamento di cui avevamo parlato in campagna elettorale. E poi si tratta di persone che sono state votate dai cittadini: siamo in democrazia per fortuna, gli eletti li scelgono i cittadini. Se godono dei consensi dei battipagliesi vuol dire che hanno meritato la loro fiducia».

Qual è stato il momento più bello e quello più difficile di questa campagna elettorale?
«Il momento più bello deve ancora arrivare: sarà di sicuro la vittoria finale. Le più grandi emozioni, in questi mesi, sono state nel ritrovarmi accanto, nonostante tutto, tante persone che m’hanno accompagnato in maniera del tutto disinteressata. I momenti più difficili, invece, sono stati quelli degli ingenerosi attacchi subiti a livello personale».

Andiamo al 20 giugno: se sarà sindaco, quali saranno i primi provvedimenti che adotterà?
«Le prime cose non le posso decidere adesso. Sicuramente troverò dei problemi che mi saranno sottoposti dagli uffici e dai vari dirigenti. In parte sappiamo quello che troveremo, ma in anticipo sarebbe impossibile stabilire delle priorità».

In che maniera il futuro sindaco potrà contribuire alla fine della violenta contrapposizione politica che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni?
«Credo che andrebbero applicate le regole in maniera uguale per tutti, perché il più grande problema, per Battipaglia, è stato quello di ritrovarsi, negli ultimi anni, ad essere una città senza regole. E poi è necessario voltare pagina, mettere da parte le ruggini personali o le incomprensioni passate, e lavorare insieme con un solo obiettivo: far tornare grande Battipaglia».

MottaGerardo03Si racconti ai nostri lettori: un pregio e un difetto di Gerardo Motta.
«Sono una persona di cuore, generosa, riesco a compenetrarmi nei problemi di tutti. Il difetto, invece, è che sono ossequioso alle regole fino all’inverosimile. Non accetto compromessi».

E ora… un pregio e un difetto di Cecilia Francese.
«Cecilia Francese è un bravo medico, quindi a livello professionale ha sicuramente tanti pregi. Il difetto più grande è che si circonda di persone poco trasparenti, che hanno interessi non sempre coincidenti con quelli della città. Potremmo dire, mi consenta una battuta, che frequenta cattive compagnie».

Perchè i battipagliesi dovrebbero votare per lei?
«Per imprimere finalmente un cambiamento radicale non più rimandabile; dare un futuro ai nostri figli e dimostrare che Battipaglia non è quella città descritta negli ultimi quattro anni, ma è un luogo abitato da persone perbene, operose. Io e la mia squadra garantiremo il massimo impegno e l’assoluta trasparenza, agiremo col solo obiettivo di risolvere i tanti problemi della nostra città e per restituire ai cittadini l’orgoglio di essere battipagliesi».

15 giugno 2016 – © Riproduzione riservata
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